VOLPI LUCCIOLE E CIELI PERDUTI - Pagina 3 PDF Stampa E-mail
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VOLPI LUCCIOLE E CIELI PERDUTI
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Anche gli uomini erano spaventati e non sapevano cosa fare. Comare volpe cercò allora di giocare d’astuzia e approfittando del panico che aveva bloccato gli uomini per la sorpresa, sfrecciò come un siluro tra le loro gambe, poi corse giù lungo le scale guadagnando la porta d’ingresso e poi via su per i prati fino al limitare del bosco, dove si buttò sfinita tra i cespugli con il cuore che le batteva forte nel petto per lo spavento. 
Nel frattempo gli astrofili che erano saliti sulla cupola, tornarono precipitosamente al piano di sotto, richiamati dalle voci concitate degli altri colleghi rimasti nella sala di controllo. Una nuova stella particolarmente luminosa che prima non c’era, era improvvisamente comparsa nello schermo: la supernova che tanto stavano cercando era esplosa nel cielo e loro erano i primi ad averla avvistata. 

 Senza alcuna esitazione contattarono il Central Bureau, l’ente americano adibito al controllo delle supernove, poi nei giorni successivi la notizia si sparse in tutto il mondo e tutti ne parlarono a lungo, non solo le riviste specializzate, ma anche i quotidiani nazionali, mentre la gente dei dintorni per giorni e giorni si recò a visitare l’osservatorio “Hoalage Belt” a Marana di Crespadoro, attirarti dalla straordinaria scoperta che vi era stata fatta in quella parte di cielo. 
Ma nel folto del bosco per anni ed anni si continuò a tramandare la leggenda della coraggiosa volpe Coda Rossa, che da sola si era avventurata all’interno del gigantesco occhio di ferro per scoprire il terribile segreto custodito dai cacciatori di stelle che sfidando le notti senza luna, esploravano i cieli perduti.