STA LONTANO DAL MALE, FA IL BENE E AVRAI SEMPRE UNA CASA PDF Stampa E-mail
VITA PARROCCHIALE - catechesi

PRIMA DOMENICA DI AVVENTO La riflessione puntuale di don Gianluca ci accompagna nell'anno liturgico. E' questo per i Cristiani il periodo dell'attesa operante che ci  prepara alla "Venuta" .

Comincia oggi per noi il cammino dell’Avvento, un cammino in cui piano piano ci avviciniamo al mistero del Natale, all’incarnazione del Figlio di Dio.
Ma è proprio vero che siamo noi ad avvicinarci a Gesù? O piuttosto è lui che si avvicina a noi?


In effetti, noi siamo fermi, sempre al solito posto: al lavoro, a scuola, in famiglia, tutti ben fermi a fare le solite cose nei soliti posti. Una cosa però cambia, in questo tempo: c’è un clima di festa che comincia ad emergere attraverso alcuni segni tradizionali, come decorazioni, alberi, luci e presepi. C’è un clima di attesa, tutti stiamo aspettando il Natale, le vacanze, l’occasione di stare un po’ a riposo e goderci la compagnia di familiari ed amici. Noi cristiani, soprattutto, stiamo aspettando la venuta di Gesù, il suo avvento.
E così ci rendiamo conto che noi siamo qui fermi ad aspettare Gesù che si è messo in cammino per raggiungerci. È lui che ci viene incontro, lui che viene, come dice il Vangelo, e ci invita ad alzare lo sguardo per essere pronti a riconoscerlo, a scoprirlo all’orizzonte e seguirne i passi che lo avvicinano a noi. Per questo siamo invitati a vegliare, a stare all’erta, a prepararci perché al suo arrivo trovi una degna accoglienza.
Prepariamoci come ci prepariamo ad accogliere gli amici, le persone care. A loro vogliamo far trovare la casa in ordine, la tavola apparecchiata con cose più buone del solito, vogliamo essere belli, con tanto tempo a disposizione per stare insieme, e cerchiamo di evitare litigi e maleducazioni perché il nostro amico possa stare a suo agio e sentirsi avvolto dal nostro affetto.
In pratica, già quando aspettiamo di accogliere un altro uomo noi ci comportiamo proprio come dice Paolo, cercando di essere il più piacevoli possibile. E se lo facciamo per gli uomini, quanto più possiamo farlo per il Signore!
E quanto è dolce darsi da fare a mettere ordine, a rendere tutto più piacevole, più accogliente, più bello. Lo facciamo per l’ospite, ma in fondo lo facciamo anche per noi, perché ci dà soddisfazione ed è spesso l’occasione per riordinare quello che sennò resta sempre in giro.
La casa che aspetta una visita si riconosce subito!
Lo stesso vale per noi: chi ci conosce si accorge immediatamente se stiamo aspettando qualcuno di importante, lo vede dal nostro aspetto, dal nostro comportamento, lo capisce dai nostri discorsi e atteggiamenti. Che sia così anche ora! Facciamo in modo che durante questo Avvento chi ci è vicino si accorga che stiamo aspettando qualcuno, veda che ci impegniamo ad essere migliori, ad essere belli, buoni, piacevoli ed accoglienti. Questo è il segno del Natale che si avvicina, molto più di alberi, luci, presepi e regali.
Vegliate, allora, state attenti, preparatevi bene, fatevi belli, alleggeritevi di tutti i cattivi comportamenti, delle liti inutili, dell’orgoglio, dei vizi e degli affanni insensati, diventate leggeri per poter saltare incontro a colui che è il più leggero di tutti, e viene sulla nube.