MASSIGNANI ALTI - Nell'arco di un secolo, il massimo sviluppo e poi lo spopolamento - Pagina 2 PDF Stampa E-mail
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Lunedì 18 Gennaio 2010 08:19
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MASSIGNANI ALTI - Nell'arco di un secolo, il massimo sviluppo e poi lo spopolamento
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Nel 1944, precisamente il 18 dicembre, la chiesa di Massignani Alti divenne parrocchia a tutti gli effetti con decreto del vescovo Carlo Zinato. Le famiglie erano diventate 112 con ben 635 abitanti. A don Isidioro Zamperetti, primo parroco nominato nel 1927 dall'arciprete di Valdagno, succedette don Bruno Sartori, prove- niente da Isola Vicentina. Costui, conoscendo l'artista concittadino Giovanni Munari, fece abbellire l'interno della chiesa con nuovi affreschi.

È opera di Giovanni Munari l'affresco sotto la volta dell'altare maggiore, raffigurante quattro cerve che "anelano a limpide acque". È’ un'opera che trasmette il senso di purezza e di grandezza divina. Altro affresco significativo è quello che raffigura Sant'Antonio di Padova nell'altare laterale e quello dell'Assunzione di Maria Vergine al cielo sulla volta della navata centrale. Anche il parroco successivo, don Gilberto Scapolo, si prodigò per opere di restauro, abbellimento e interventi, sia alla chiesa che agli altri stabili attigui. 

In questo periodo, cioè negli anni Sessanta, iniziò il fenomeno di spopolamento delle contrade tipico di queste zone e generalmente dell'Italia intera, causato dal boom economico, dalla scomodità al lavoro, da tutte le attrattive che offriva la vita cittadina, ma che non sempre sono coerenti con le aspettative e i sogni. Così, a causa dell'esodo, la nuova scuola di Massignani Alti funzionante dal 1962 fu definitivamente chiusa. nel 1988. Il parroco subentrato nel 1982 fu don Roberto Carmelo, già cappellano della parrocchia di Ponte dei Nori nel Valdagnese e, con lui, la parrocchia di Massignani Alti cessò di aver un parroco residente. 

Adesso, da venti anni don Domenico Quattrin fa la spola tra ospedale civile San Lorenzo di Valdagno e la sua parrocchia, lo fa con grande dedizione e la stanchezza accumulata in ospedale e in mezzo alla confusione, magicamente, se ne va rientrando nella pace del paese
  (a cura di Virginia Gaspari pubblicato ne “La Voce dei Berici”del 10 gennaio 2010)



Ultimo aggiornamento Lunedì 18 Gennaio 2010 08:26