SE È POSSIBILE (E FORSE COME) AMMINISTRARE VALDAGNO (Prima parte) PDF Stampa E-mail
POLITICA - commenti
Indice
SE È POSSIBILE (E FORSE COME) AMMINISTRARE VALDAGNO (Prima parte)
Pagina 2
Pagina 3
Tutte le pagine


 (di Antonio Boscato)  

Rassicuro i miei (improbabili) manzoniani 25 lettori. Non ho nessuna intenzione di assumere il ruolo di alter sindacus, ma mi propongo come semplice cittadino che osserva ciò che avviene nella sua città, cercando di comprendere i cambiamenti che in piccolo, come poi in ambiti più ampi, avvengono.

 Le elezioni regionali del 2010 per Valdagno non hanno dato particolari distinzioni rispetto all'andamento del resto del Veneto. Da notare, soltanto, il buon successo locale di due candidati:  Marco Corà del PDL ha ottenuto 1016 preferenze su 3013 voti dati al suo partito (il 33,72% dei voti espressi per la lista), Stefano Dall’Ara ha ottenuto 340 preferenze su 877 voti assegnati all’UDC (38,76%).

Si tratta però di dati locali che non permettono ai due candidati di trovare collocazioni politiche più ampie, salvo, forse, per Dall'Ara come segretario provinciale di un partito vhe però oggi a livello politico non ha peso. Questo il riepilogo dei voti assegnati alle varie liste in campo: a Valdagno ha votato il 68,18% degli aventi diritto. Le forze in campo che hanno avuto più del 5% sono nell'ordine: la Lega con il 35,56% (4781 voti); il PDL 22,4% (3013 voti); il PD 20,21% (2712 voti); UDC 6,52% (8,77 voti), IDV 5,39% (725 voti). Una serie di forze minori che hanno avuto numeri che non sono indicativi dell'orientamento dell'elettorato nel suo insieme. 

Come si legge, c'è un orientamento perfettamente speculare a quello generale della Regione. Per le prossime elezioni comunali, comunque, possiamo con facilità prevedere che il candidato sindaco di centrodestra verrà sicuramente indicato dalla Lega (che questi poi, visti precedenti, venga anche eletto è tutto da vedere).   Queste elezioni e il loro risultato ci ricordano, tuttavia, che è passato un anno dalle elezioni comunali che, a Valdagno, dopo la scontro Bosetti-Neri, hanno visto il rinnovo del mandato di quest'ultimo.   È possibile fare un bilancio di questo primo anno del secondo mandato di Neri? Difficile per vari motivi. Per dare giudizi, per tentare bilanci, sono necessarie infatti informazioni. Ora l'attuale Amministrazione Comunale (salvo miei errori) non ancora pubblicato alcun notiziario o foglio amministrativo.
  Notizie poche e frammentarie sono apparse sulla pagina locale del giornale di Vicenza e sono tali però da non offrire un quadro preciso dell'operatività di questa amministrazione. 

È possibile tuttavia riprendere il programma elettorale (pubblicato anche in questo sito) con cui la coalizione ha vinto le elezioni e controllare quanto di questo è in rodaggio o in attesa di prossimo avvio.
Distinguiamo tra due serie di impegni. Ogni Amministrazione comunale svolge una propria attività di ordinaria manutenzione (strade, marciapiedi, vari servizi, scuola, informatizzazione...) e su questo il nostro Comune, a mio modesto parere, svolge dignitosamente  la sua parte certamente grazie anche alla buona qualità del personale, pur se non si rivela l’impronta degli  assessori, che appaiono alquanto anonimi. 
Ogni programma contiene però progetti di interventi di qualità, quelli che dovrebbero dare un volto alla città con nuove opportunità, incentivare nuove iniziative miranti a creare un indotto, offrire occasioni e, di conseguenza, migliorare la qualità della vita sul territorio.

Non manca nel programma della coalizione vincente un elenco di opere di tale tipo. Ne elenco alcune. Il Giornale di Vicenza qualche tempo fa ha già il progetto di riqualificazione di piazzale Schio. Per sommi capi: area commerciale di 5000 m², in pratica tutto l'attuale parcheggio, con ingresso da foro Boario, parcheggio interrato in parte ceduto a privati, parcheggio sopraelevato e comunicazione diretta tramite passerella con il cortile di Palazzo Festari e quindi con il Centro. Somma prevista per quest'intervento circa 8 milioni di euro, finanziato  da privati. Il problema è se ci sono questi investitori locali o esterni. In attesa di questi il progetto è fermo lì.   Ora su questo progetto (lo si realizzerà, non lo si realizzerà?) non è mai stata data comunicazione ai cittadini del senso della progettualità e della relativa finalità. Ha bisogno Valdagno di una nuova area commerciale in centro, quando la vera "area commerciale" è tutto il corso Italia che non dà buona impressione ? È, quindi, è un'opera solo commerciale o di riqualificazione  vitale per il Centro? Non lo sappiamo e non abbiamo informazioni in proposito.


È stato indicato anche il progetto per la realizzazione di una grande di un grande centro di aggregazione giovanile localizzato laddove ora c'è l'inceneritore dismesso sulla rotatoria per Piana. E qui ne sappiamo ancora meno. Del resto, mi pare che neppure sul quotidiano locale sia  apparso un minimo cenno. Anche qui la solita domanda: è un progetto che si realizzerà con dei fondi europei, ma che cosa si propone esattamente, come viene risolto o affrontato il problema della comunicazione tra me la Valdagno con quest'area piuttosto marginale? A chi essa è destinata nel relativo che gestirà le attività creative e culturali?
Viene indicata anche l'intenzione di creare un centro benessere nell'area delle serre del Parco della Favorita. Pure qui si aspettano investitori privati. Ci sono state in manifestazione di interessamento a tale proposito? Quali possibili rapporti con le iniziative termali del comune di Recoaro? È destinato solo a cittadini o si propone di valorizzare il turismo? Se qualcuno sa qualcosa, faccia un colpo. 

Ed eccoci alla spesso citata “Cittadella degli Studi”. Sono anni che si parla di riqualificare la zona scuole e questo sembra uno dei punti su cui l'amministrazione più vuole puntare; si guarda a Schio come a un modello. C'è

una piccola nota: per dare uno sviluppo a una nuova area studi luoghi di incontro, servizi, di scambio, quasi un campus manca lo spazio fisico (l'unica area che può essere utilizzata è il cosiddetto “campetto della GIL”), perciò alla fine questa iniziativa si riduce allo spostamento degli alunni del liceo, oggi nei locali della Lampertico nella scuola media Garbin, mentre questa viene sisstemata con le elementari nel grande edificio Manzoni-Lampertico. Con qualche inconveniente: qualche problema di spazio per la ricreazione di novecento alunni o per lo spostamento delle classi nella palestra oggi occupata dal liceo, con qualche evidente disagio per gli alunni. Si dovrà creare inoltre una nuova ala per i licei, prevista però non prima dei due-tre anni, ma questi interventi, sono sufficienti per parlare di "Cittadella degli Studi"?

Ancora, è stato redatto un progetto per un nuovo centro sportivo comunale nell'ex teatro di Maglio di Sopra con annesso campo da calcio. Si farà? Ci sono risorse per farlo? 

Ad ogni elezione locale ritorna a Valdagno il problema del Rivoli, il più grande teatro del Veneto e un vanto per la città di Valdagno, purtroppo oggi ridotto in condizioni di grave degrado. Nel Giornale di Vicenza di qualche settimana fa la proprietà si è fatta viva (proposte, idee, intenzioni?) per un suo rilancio. Avremo pertanto un nuovo teatro affiancato al Super? Verrà utilizzata la cubatura esistente per un uso diverso? Si  parla di una Scuola internazionale di danza. È un progetto che un qualche fondamento o si tratta di una leggenda metropolitana?

Queste sommarie indicazioni non vogliono essere un attacco all'Amministrazione Comunale, ma richiamano due aspetti: il primo che il cittadino che ha votato vorrebbe essere più informata dell'attività progettuale più qualificante e significativa, non soltanto dell'ordinaria amministrazione (l'ultimo marciapiede realizzato...).   Qui un ruolo potrebbe essere svolto dalla redazione locale de “Il Giornale di Vicenza": occuparsi meno di informazioni marginali (a titolo di esempio: l'intervista alle gente al mercato su dove i valdagnesi vanno in vacanza) e offrire magari maggiore documentazione ricavata dagli vari uffici comunali. Ma non c'è in comune un addetto stampa assunto con convenzione?   Osservo, infine, che c'è un elemento di analisi forse più importante: ad ogni elezione ogni forza in competizione fa programmi e promesse. Lo si è sempre fatto. Bisogna, tuttavia, essere sempre concreti: conoscere i limiti geografici ed economici del nostro territorio. Dopo l’età “d'oro” del periodo di Gaetano Marzotto, che ha lasciato una grande impronta sul territorio e anche nella mentalità della gente, Valdagno oggi è una realtà socio-economica di fatto emarginata.


 

 Partendo da questa consapevolezza si possono però immaginare strade nuove, ma non genericamente espresse con una formula che “a Valdagno si vive bene, si sta bene” (forse è vero, ma allora basta lasciare le cose così), ma con progetti intenzioni molto concreti, verificati passo per passo. Ma sul tema della reale o presunta "decadenza” di Valdagno potremo continuare un discorso più avanti, magari anche aprendo un confronto utilizzando l'opportunità di questo sito.