ELEZIONI COMUNALI A VALDAGNO, COME E' ANDATA PDF Stampa E-mail
POLITICA - analisi
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ELEZIONI COMUNALI A VALDAGNO, COME E' ANDATA
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Mi presento, anche se credo di essere conosciuto, come un cittadino elettore senza aver attesa di dire cose originali, ma con il proposito di fare una sintesi di alcuni dati ed elementi di novità che le elezioni amministrative locali, specialmente in raffronto alle elezioni europee tenute nella stessa giornata, hanno messo in evidenza.


Premetto che nella campagna elettorale appena trascorsa sono stato semplice spettatore, non mi sono sentito coinvolto o partecipe di una competizione, un po’ come chi in tribuna assiste a un derby, osservando le squadre in campo, senza tifare per questa o quella, ma con una mia fondata opinione su chi sarebbe stato il vincitore. Oltretutto, avendo programmato le vacanze da tempo, non ho neppure partecipato al ballottaggio, facendo mancare il mio fondamentale voto!
Schematicamente alcune considerazioni e personali giudizi.

 

Una prima impressione generale: una campagna, quella delle amministrative 2009, giocata più sui candidati che di certo hanno messo un certo impegno finanziario (quanti gelati, feste e aperitivi offerti ai sostenitori!), che sui programmi.
I programmi? Qualcuno ha parlato di programmi fotocopiati fra le varie liste. Ora, senza dare giudizi su quale programma sia l'originale e quale la copia, confermo che anch'io ho questa impressione. Semmai, penso alla fotocopia di quei propositi di 30-40 anni fa, quando la DC, prima di ogni elezione, metteva nei suoi programmi di tutto e di più, come se, invece di amministrare un comune, si dovesse dare risposta ai problemi del Paese: scuole, giovani, anziani, futuro, sanità, occupazione, uscita dall'isolamento...
Quanto alle promesse: sono tante (troppe) e tutte belle. La domanda però è la seguente: anzitutto sono promesse realizzabili e, poi, quante sono espressione valutata di priorità, di urgenza e qualificanti?

* Da quali analisi economiche, sociali, culturali, o di altro genere sono precedute?
* Quale il coinvolgimento della popolazione o delle forze economiche? Sono realtà concrete e possibili o slogan? Cosa intendiamo esattamente quando parliamo di "cittadella degli studi"? Solo la nuova sede del Liceo? Cosa ci starebbe a fare l’Outlet della moda? Cosa vogliamo fare del Rivoli? Mah…!

Non voglio tuttavia, come si dice, “uscire dal tema” e vi ritorno subito.
Una prima deduzione: Neri, sindaco uscente, non ha vinto. E’ rimasto a fare il sindaco. In qualche modo, come sindaco che si presenta al giudizio degli elettori, giocava in casa, il che avviene quando non si sono fatti grandi errori o manovre avventurose. Si parte avvantaggiati, ma, soprattutto, Neri ha vinto senza veramente combattere (non c’è stato uno scontro tra candidati!) perché non aveva oppositori capaci di impensierirlo più di tanto, nonostante che il quotidiano locale, facendo ovviamente il suo mestiere, avesse creato una certa suspence, presentando una competizione dall’esito molto incerto.
Infatti:

* Neri ha avuto 5 anni per preparare il proprio "discorso elettorale", con alcune realizzazioni e con contatti con la gente, anche se concentrati nell’ultimo anno. Gli “avversari” si sono presentati all'ultimo momento ( per la Lega, ad esempio, proprio solo sulla soglia della scadenza della presentazione delle liste si è saputo il nome del suo candidato), senza aver mai tentato un dialogo con la popolazione.
* Per tutto il quinquenni non c’è stata alcuna opposizione: non sono apparsi gruppi organizzati di scontenti, movimenti attivi contro questa o quell’opera, il rapporto dell’Amministrazione con la popolazione è stato abbastanza tranquillo. Né i partiti né i gruppi di opposizione in Consiglio in questi cinque anni hanno mai organizzato campagne di proposta o di sostegno a un dissenso. Se qualcosa c’è stato, è avvenuto tutto all’interno del Consiglio (che, va detto per i nuovi consiglieri, ai quali magari non sembra vero aver conquistato la sedia, non conta nulla) e nessuno all’esterno se ne è accorto. Insomma, quella che solitamente dicesi opposizione, è stata totalmente e assolutamente assente.
* Siccome oggi il consiglio comunale, di fatto, è svuotato di ogni potere, certe opinioni contro o a sostegno andrebbero trasmesse alla popolazione, mobilitandola e coinvolgendola, cosa difficile per ogni città, figuriamoci a Valdagno! La prova, per chi legge il quotidiano locale , la si trova nei pochissimi interventi riportati di cronaca politica. Disattenzione del cronista locale o mancanza di informazioni?
* È, soprattutto, l’inconsistenza delle liste avversarie che hanno permesso a Neri di avviarsi al secondo mandato con una certa tranquillità. Certo, mai come in questa competizione ci sono state liste (14!) candidati alla carica di Sindaco (4) e qualche centinaio di concorrenti ai 20 posti disponibili. Ma se i candidati personalmente si sono mossi, solo le liste di Neri sono state attive, delle altre si sono letti nomi (in molti casi assolutamente sconosciuti e residenti chi sa dove ?) e nulla più.