BREVI CENNI STORICI SUL COMUNE DI CASTELGOMBERTO Stampa
TERRITORIO
Scritto da Redazione   
Lunedì 10 Maggio 2010 11:13

Sicuramente popolato fin dall'età del bronzo, Il territorio del comune di  Castelgomberto  si estende in parte lungo la Valle dell'Agno e un'altra parte lungo la parallela vallata orientale della Val dell'Onte, dove è situata la- frazione di Valle. Vi risiedono 6.193 persone, in continua crescita demografica rispetto l'alta valle dell'Agno, il capoluogo compreso, dove invece la popolazione è in calo progressivo. Ha una superficie di 17,28 chilometri quadrati ed è situato a 145 metri sul livello del mare.

Le profonde trasformazioni degli ultimi decenni hanno impresso una fisionomia nuova al paese di Castelgomberto, modificando in qualche caso l'impianto urbanistico tessuto nei secoli scorsi.
Recenti scavi archeologici sul colle di Santo Stefano e sul monte Castello hanno documentato la presenza di nuclei abitati che risalgono rispettivamente all'età del Bronzo medio-recente (secoli XV-XII a.C.) e alla prima età del Ferro (IX secolo a.C).
Queste abitazioni erano probabilmente costituite da pareti in legno e travi intonacate con negli interstizi, a copertura, un tetto di paglia e frasche. I focolari erano all'aperto, rifiniti con argilla e sabbia prelevata dal torrente Agno.

Per quanto concerne l'epoca romana, nei decenni scorsi è stato segnalato, qua e là nella campagna di Castelgomberto, materiale oggi disperso ed è stata ipotizzata una rete viaria che attraversava questo territorio, mettendo in comunicazione la Valle dell'Agno con il passo di Priabona a nord e con il valico della Bocca ad est.
Il recente ritrovamento di quattro monete romane di epoca imperiale e la venuta alla luce, nel 1992, di una splendida stele funeraria romana con iscrizione latina, rinvenuta sotto l'altare della chiesetta di San Fermo, hanno reso più consistente l'ipotesi di temporanei stanziamenti romani.
Il procuratore imperiale Caio Vaternio Calpurnio Lucreziano che, quasi certamente, ricopriva un ruolo di amministratore pubblico nella Valle dell'Agno, aveva la sua residenza in questo tratto della campagna a sud di Castelgomberto. Per il periodo alto-medievale, grande importanza ha avuto la scoperta di alcune tombe appartenenti a guerrieri longobardi.

Nel dicembre 1986, durante i lavori di scavo per la costruzione di un condominio nella periferia sud di Castelgomberto, un centinaio di metri a ovest dal campo da calcio, sono venuti alla luce materiali in metallo e numerose ossa umane. Le armi e gli oggetti trovati, ora depositati nel Museo Civico "G. Zannato" di Montecchio Maggiore, consentono di ipotizzare l'esistenza di una piccola necropoli di soldati longobardi nella pianura alluvionale di Castelgomberto.

Nei secoli X e XI, periodO-Centrale del Medioevo, nel territorio di Castelgomberto si costituirono due centri abitati, che 'facevano riferimento ad altrettanti castelli documentati da fonti scritte e scavi archeologici: i castelli di Chiuse e di Castelgomberto. Il primo, di cui rimangono resti di poderose mura e qualche elemento strutturale del monte castello, è datato a partire dall'anno 1000. Il secondo era situato a nord del paese su, sul colle di Santo Stefano, prospiciente sull'antica villa Ema. Era il periodo delle signorie territoriali: oltre ai Trissino, si imposero due famiglie che presero il nome delle due località: i Da Chiuse e i Da Castelgomberto.
I due centri abitati ebbero vita autonoma fino al XIV secolo e dai primi del Quattrocento Castelgomberto assorbì Chiuse in un unico paese. Il centro più antico si sviluppò nelle località di via Villa e della Crosara.

A quel tempo c'erano tre chiese: la chiesa parrocchiale di San Pietro a sud (ubicata all'interno del cimitero), ad est Santa Cecilia, che di lì a poco sarebbe diventata la nuova parrocchiale, e Santa Maria Maddalena a nord. Sui colli, altre due di origine medievale: Santo Stefano e San Giorgio; in mezzo alla campagna, a sud del paese, l'antichissima chiesa di San Fermo.

L'edificio privato più prestigioso eretto in forme gotiche intorno alla metà del Quattrocento era la Villa dei Trissino, oggi palazzo Barbaran
Tra il Cinquecento e -il Settecento lo sviluppo urbanistico si allargò alla parte settentrionale dell'attuale via Villa, detta anche Villa Nova. Qui nel 1666 venne completata villa Piovene oggi Villa da Schio.

Grande sviluppo ebbe anche via Bocca, mentre sorsero ovunque, nella campagna e nelle contrade, poderosi complessi rurali, alcuni di ottima fattura, appartenenti alle famiglie della vecchia nobiltà cittadina o alle famiglie locali emergenti.
Nell'Ottocento ci fu un consistente aumento della popolazione, ma lo sviluppo urbanistico non mutò volto: le mappe napoleoniche e austriache riproducono sostanzialmente l'immagine dei secoli precedenti: contrade isolate sparse nella campagna, nelle valli e sulle colline, e un centro borgato costituito da Piazza - via Villa - via Bocca.
Il grande sviluppo, che occupò gradatamente l'area a sud del centro abitato, ebbe inizio nel secondo dopoguerra. Nella frazione di. Valle lo sviluppo interessò maggiormente l'attuale centro; negli, anni 50 del secolo scorso fu eretta la Chiesa di Santa Cecilia, che richiama nel titolo e nello stile l'antica parrocchiale di Castelgomberto

(Fonte: Luigi Centomo, “La Voce dei Berici” 2 maggio 2010 -nella foto: Palazzo Barbaran)