Valdagno ricorda il carabiniere Giovanni Soldà. Stampa
Martedì 20 Ottobre 2009 08:24
Carabiniere Gianni Soldà

Trasloca dopo 26 anni.

Cerimonia ufficiale per intitolargli la caserma di via 7 Martiri che ospita il Comando dei CC

Sabato 12 settembre 2009 si è proceduto al trasferimento dell'intitolazione al carabiniere Giovanni Soldà dalla vecchia caserma di Piazzale Pastrengo (Città Sociale) di Valdagno alla sede già occupata a partire dal novembre 1983 e situata in via Sette Martiri.

Sabato 12 settembre 2009, alle ore 10.30, è stata intitolata ufficialmente alla memoria del carabiniere Giovanni Soldà la caserma in via 7 Martiri sede della Compagnia Carabinieri di Valdagno.
Alla cerimonia militare, organizzata unitamente al Comune di Valdagno, erano presenti rappresentanti delle autorità politiche ed istituzionali tra cui citiamo il Comandante Interregionale dei Carabinieri, Generale di Corpo d'Armata Massimo Iadanza, ed il Comandante della Legione Carabinieri "Veneto", Raffaele Vacca.
La giornata è stata allietata dal complesso strumentale"Marzotto".

Nuova Caserma CCQuesto il programma: ore 10.45 arrivo delle autorità ed ospiti; ore – 11.00 onori alle massime autorità; alzabandiera; interventi delle autorità; scoprimento e benedizione della lapide commemorativa; onore ai caduti e deposizione della corona d'alloro.
Dalle16.00 alle ore 19.00 esposizione in Piazza del Comune di auto e moto in dotazione all'Arma dei Carabinieri; sempre nello stesso orario presso 1a"Casetta dei Nani" di Palazzo Festari mostra documentale fotografica dal titolo "I Carabinieri nella Valle dell’Agno - dal 1866 al 2009". La mostra, è stata curata dai soci e delle benemerite delle Sezioni di Valdagno, Recoaro Terme e Castelgomberto dell’Associazione Nazionale Carabinieri.

Gli eventi:
Nell'anno 1946, su proposta della Tenenza dei Carabinieri di Valdagno ed autorizzazione del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, lo stabile situato in Piazzale Pastrengo (Città Sociale) di Valdagno ed adibito a caserma del locale Comando di Tenenza Carabinieri, veniva intitolato alla memoria del carabiniere Soldà Giovanni, essendo l'unico militare dell'Arma della zona ad essere deceduto nel periodo della Resistenza.

Domenica 28 settembre 1975 fu deposta una corona d'alloro, a cura di una delegazione dell'A.N.P.I., nei pressi della lapide intitolata al Carabiniere Giovanni SOLDA', posta in Viale Duca d'Aosta di Valdagno.
Nell'anno 1976, la sorella del carabiniere Soldà, Maria Luigia, fu la madrina in occasione della cerimonia di concessione, da parte dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, della Bandiera Nazionale alla caserma sede della Compagnia e della Stazione Carabinieri di Valdagno.

La Storia:
Ucciso dai tedeschi
Arruolatosi giovanissimo nell’Arma,  dopo aver superato il corso per  Carabiniere Reale e dopo un breve  periodo trascorso in Africa, Giovanni  3Soldà entro in servizio  a Verona. A seguito dell' armistizio dell’ 8 settembre 1943 cd il conseguente  sbandamento dell’Esercito Italiano  fece ritorno presso la propria famiglia a Valdagno.  Successivamente entrò tra i primi a  far parte delle formazioni partigiane.  Precisamente, in data 02 aprile 1944,  entrò a far parte dell'allora battaglione  "Stella" poi Brigata "Stella" del  Gruppo "Div. A. Garemi", che  operava nella Valle dell' Agno.
Aveva  abbracciato la causa partigiana con il  nome di battaglia "Remo". Partecipò  a numerose azioni di guerriglia, in  particolare verso le 23.00 di venerdì  30 giugno 1944, per predare armi  assaltò, unitamente agli altri membri  di una pattuglia composta da 415  partigiani e comandata da Francesco  Gasparotto detto "Furia", un  automezzo tedesco in transito sulla  provinciale Valdagno - Montecchio Maggiore.
Nell'azione, che ebbe esito  favorevole, riportò una ferita d'arma  da fuoco per un colpo che gli trapassò  le guance. Sempre in quell'azione  persero la vita il partigiano Carlo  Battistella detto "Piccolo" ed il  Tenente Walter Fuhr del Comando  Tedesco.
Rimase gravemente ferito il  Maresciallo Ernst Utz, anch'egli del  Comando Tedesco.  A seguito della lentezza delle  operazioni di guerra sul fronte gotico  e dei pesanti rastrellamenti del  settembre del 1944, ebbe ordine, come  tanti altri partigiani della zona, di  sospendere le azioni. Perciò, rientrato  in famiglia, cercò lavoro come  boscaiolo in quel di Castelvecchio,frazione di Valdagno, presso una ditta  che lavorava per Ia Todt. 
In seguito a delazione, veniva  catturato ed arrestato dalla Brigata Nera di Valdagno il 19 dicembre 1944  in Castelvecchio.  Condotto nelle carceri di Valdagno,  venne seviziato ed interrogato  per dieci giorni, nel tentativo di  estorcergli confessioni e nomi di  partigiani, ma senza alcun risultato.  Durante il trasferimento dal Comando  Tedesco alla caserma della Guardia  Nazionale Repubblicana (GNR),  già sede del Comando Carabinieri  Reali (RR.CC.) e successivamente  sede della Tenenza e, quindi,  della Compagnia Carabinieri di  Valdagno, fu molto verosimilmente  inscenato dai militari tedeschi un  falso tentativo di fuga per coprire  in realtà l'esecuzione, mediante  fucilazione, del Car. Giovanni Soldà.  n Carabiniere cadde colpito a morte  nei pressi dell'entrata secondaria,  distante circa 50 metri a nord  dall'ingresso principale, dell'azienda  agricola denominata "La Favorita",  posta su quella che è l'attuale Viale  Duca d’Aosta.
Luogo della morte  che dista poche decine di metri dalla  caserma allora sede della Guardia  Nazionale Repubblicana. Erano le  ore 19.00 del 28 dicembre 1944. Aveva  solo 22 anni.  (documento redatto dall'Arma con la  collaborazione dello storico Maurizio  Dal Lago).

Ultimo aggiornamento Martedì 20 Ottobre 2009 17:20