SOTTO IL CAPPELLO E TABARRO IL MERLINO DELLE ALCHIMIE RITORNA Stampa
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Un ritratto di Sergio Lovato curato da Floriana Donati

Sotto il cappellaccio ed il tabarro neri, l'abito abituale delle sue performances nelle feste popolari a Recoaro, Sergio Lovato ama trasformarsi nel mago di antiche alchimie ripescate "nell'inconscio celtico nella valle".

Ora Speziale, ora Venditore di Sogni, Mago della Montagna Spaccata, Alchimista, Merlino Incantatore, eterno Peter Pan che insegue sogni. Lui che ha passato una vita da chimico al microscopio nei laboratori di analisi del centro ospedaliero di Verona, ora che è ritornato a Novale ha deciso di spendere gli anni della pensione per riacciuffare una nuova giovinezza "in armonia con la natura" attraverso i filtri magici della fantasia a briglia sciolta.

Non passa giorno che non lo si veda scorrazzare per le vie della valle con la sua aria trasognata a caccia di emozioni. «Per ritrovare le pulsioni autentiche del mondo che ci circonda» dice da cantore appassionato della bellezza intima dì questa vallata elogiata in una lettera al nostro Giornale che gli è valsa, nero su bianco, persino una citazione dello storico Franzina sulla prefazione del recente volume Storia della Valle della  Valle dell’Agno.
Tradizione e attualità insieme come nuova pietra filosofale. Sia in cappellaccio e mantello nero che in jeans e giaccone. Tanto da azzardare nell' elenco delle divinità celtiche il mito di Marilyn "icona di bellezza energia universale proiettata nel Terzo Millennio, con la sua prorompente vitalità e la sua drammatica morte, riapparsa con prepotenza nell'arte, nell'icona dell'artista Andy Warhol" .

Perché Lovato non si perde mai i riti della cultura ufficiale e internazionale: Biennale di Venezia, teatro romano di Verona, mostre di pittura Senza perdere di vista il microcosmo dei luoghi e personaggi della realtà locale, di valle, diventati racconti: "Mamma Gigetta" , "Riconoscere i Santi" , una annunciata storia della valle e racconti sul Paradiso. «Non sono né un santo né un mago» - corregge - se mai qualcuno ci avesse creduto «cerco solo di interpretare la realtà in modo artistico e di cogliere le trasformazioni in atto.»

Con gli extracomunitari prova un feeling particolare: «Sono un' umanità con cui dobbiamo comunicare, un'occasione per rimettersi in discussione senza paura, con realismo ed apertura, poli opposti per innescare nuove, potenti reazioni nucleari nel nostro vecchio cuore.» Cuore di Vecchia Europa che lui vorrebbe come scenario per una nuova "Tavola rotonda europea" : ecco Lovato che ridiventa Mago Merlino. Ma il suo sogno nel cassetto è quello di "trasformarsi in cigno" . (da "Il Giornale dí Vicenza" 22 giugno 2002)