GIROLAMO FESTARI PRIMO MEDICO SOPRAINTENDENTE ALLE FONTI DI RECOARO Stampa
STORIA - Recoaro

di Antonio Bolcato

Dr. Girolamo FestariPersonalità multiforme, il Dr. Girolamo Festari di Valdagno, "versato per lunga esperienza e per coltivato studio sulla natura e qualità delle Acque medicinali (di Recoaro)" e “del quale il Magistrato [alla Sanità di Venezia] rende la più piena accreditata testimonianza”, fu nominato dal Senato Veneto, con Decreto 27 agosto 1778, Medico Sopraintendente alle Fonti di Recoaro, uniformandole così alle Terme di Abano.

 

Girolamo Festari era nato a Valdagno (Vicenza) il 12 ottobre 1738 da Giuseppe, medico condotto del paese, e da Margherita Tonelli. Studiò nelle Università di Padova e di Bologna conseguendo la laurea in Medicina. Esercitò la professione medica per tutta la vita nel suo paese natale, ove nella quiete e nel “silenzio delle patrie mura” poteva dedicarsi ai suoi studi preferiti (medicina, filosofia e geologia). "Persona d'ottima indole, di studio indefesso, e di giudizioso e perspicace discernimento”, il Festari era medico coscienzioso, filosofo illuminista, insigne naturalista e appassionato cultore di geologia (allora chiamata orittologia).Fu in relazione con illustri personaggi del suo tempo, tra cui Alberto Fortis e Giovanni Arduino, dal quale era molto stimato in quanto dotato "di grande perspicacia e intelligenza delle cose orittologiche".

Viaggiò molto in Italia e in Europa con l'intento di perfezionare i suoi studi di medicina e allargare le sue conoscenze scientifiche. Famoso fu il viaggio in Svizzera insieme col senatore veneto Angelo Querini nei mesi di agosto-dicembre 1777, durante il quale egli si interessò di medicina, geologia, fisica, agricoltura ed etnografia, mentre il Querini si occupava di politica e di economia.

Durante il viaggio ebbe anche la fortuna di far   visita a Voltaire, uno dei principali esponenti dell'Illuminismo, del quale egli era un seguace entusiasta.
Compì molte escursioni sui colli vicentini e friulani. Fecondi di risultati scientifici furono i due itinerari orittologici nelle valli dell'Agno e del Chiampo in compagnia del Fortis. Pubblicò alcuni Saggi di notevole interesse: Saggio di osservazioni sopra alcune montagne e alpi altissime del Vicentino confinanti collo Stato Austriaco (Venezia 1773, 1775), Viaggio  nel Friuli, ossia viaggio orittologico diviso in alcune lettere (Venezia 1777, Vicenza 1862), Osservazioni fisiche intorno all'acqua minerale di Recoaro (Vicenza 1780).
Altre sue monografie uscirono postume, come il Giornale del Viaggio in Svizzera fatto da Angelo Querini Senatore Veneziano nel MDCCLXX (Venezia 1834, 1835) e Delle  facoltà medicinali delle Acque di Recoaro. Memoria postuma (Vicenza 1803, Venezia 1846).
Molti studi, rimasti inediti, tra cui Il metodo più ragionevole ed acconcio per bere l’acqua di Recoaro a chi ne abbisogna, sono conservati presso la Biblioteca Bertoliana di Vicenza. Colpito da apoplessia, morì a Valdagno il 3 luglio 1801 all'età di 62 anni, (Preto P. 1995).

Nominato Sopraintendente alle Fonti di Recoaro (27 agosto 1778), il Festari si dedicò allo studio approfondito delle famose Acque minerali e organizzò il Termalismo recoarese, che, per mancanza di strade e di alloggi a Recoaro, si era sviluppato a Valdagno.
Uomini di Stato e distinte personalità nei vari rami della cultura soggiornarono nella Valdagno settecentesca, che raggiunse fama internazionale con non pochi vantaggi economici per la comunità (Mantese G. 1966).

Medico valentissimo, il Festari curava con grande professionalitài pazienti che giungevano a Valdagno per 'passare le acque'. Quando il Colonnello Ing. Anton Mario Lorgna fu incaricato dei lavori per la salvaguardia della Fonte Lelia (27.8.1778) minacciata da una frana (intervento dichiarato necessario dall'Ing. Carlo Titoni nella relazione del 9.5.1778 e dal Lorgna stesso nel rapporto del 28.6.1778), egli valorizzò le "Acque delle inferiori pianole sorgenti, che sgorgano al di sotto della primiera Fonte" Lelia, che risultarono "benché di minor attività, pure dotate di mediche qualità e proficue alla salute" (Senato Veneto: Decreto 27.8.1778).
I lavori alle Fonti procedettero celermente e si conclusero nel novembre 1779, come documentato dal Festari nel resoconto inviato a Venezia il 25 di quel mese: fu recintata la Fonte Lelia e coperta da una fabbrica, furono isolate le sorgenti inferiori (attuali fonti Lorgna, Amara e Nuova) e fatte sgorgare in una grotta nel piazzale inferiore.

Egli, inoltre, propose al Magistrato alla Sanità di Venezia le norme disciplinari per regolare l'attingimento, il trasporto e la distribuzione delle acque minerali, onde garantirne la genuinità e l'efficacia. Così venne esteso in una articolata Terminazione del 6 marzo 1780 (approvata dal Senato Veneto il 20 aprile seguente e pubblicata in data 13 maggio) il disciplinare con i doveri del Sopraintendente Medico, del Custode, dei Portatori e degli Speziali (cfr.: Realtà Vicentina, Anno XIX — settembre 2008, pp. 20-21).

Con la stessa Terminazione veniva affidato all'Ufficio di Sanità di Vicenza il compito di eseguire ogni anno entro il mese di ottobre un "Sopraluogo, assistito dal Sopraintendente Medico, e da qualche abile Perito, per riconoscere lo stato di quella esposta fabbrica, e soprattutto per riscontrare visualmente la sussistenza degl'importanti ripari fatti alle Fonti medesime". In ossequio alla Terminazione il Festari ogni anno a dicembre, per un ventennio (dal 1780 al 1800), inviò ai Provveditori alla Sanità le Osservazioni sulle acque di Recoaro gli aggiornamenti sulle analisi delle stesse e i resoconti sui loro effetti medicamentosi.

Nel 1792 il Magistrato alla Sanità di Venezia decise di attuare l'idea del Lorgna di usare le acque di Recoaro per bagno e il 28 maggio sollecitò il Dr. Festari a sperimentarne gli effetti, prima di dare inizio al loro uso pubblico. Risultata favorevole la fase sperimentale, i bagni entrarono nella pratica termale recoarese. Mancando però un apposito stabilimento, essi venivano somministrati in case private.

Al Festari, illustre valdagnese e 1° Medico Sopraintendente alle Fonti di Recoaro (1778-1801), cui va riconosciuta la prima organizzazione del Termalismo recoarese, furono intitolate una via a Vicenza e una a Valdagno per ricordare i suoi meriti scientifici e il contributo da lui dato al potenziamento delle Terme di Recoaro, che nell'800 con la costruzione della strada Valdagno-Recoaro (1815-1818, 1821) poterono tornare nella loro sede naturale e svilupparsi nella verde conca di smeraldo.

(Pubblicato in Realtà Vicentina febbraio 2011, pag 22-23)