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5 Domenica di Quaresima

di don Samuele Stocco

 

In queste ultime 3 domeniche di quaresima in modo particolare, Gesù ci sta educando ad un tema fondamentale per esprimere chi è Dio: Dio è misericordia! Ma come ho detto altre volte, noi molte volte abbiamo ridotto, sminuito la misericordia come una grande spugna o ad uno spazzolone che Dio usa per lavarci e purificarci! No ma è molto di più. Nella 3 domenica, la parabola del fico … misericordia è aspettare il tempo dell’altro affinché porti frutti … domenica scorsa con la meravigliosa parabola del Padre … misericordia è un abbraccio senza se e senza ma. Tu sei mio figlio e quello che importa è che tu sia qui con me, ed ora questo episodio in cui Gesù mette in pratica quanto dice!

Se avete fatto caso questa donna viene portata perché vogliono mettere alla prova e avere un motivo per condannare Gesù. A loro, gli accusatori, tutta gente onesta e con le carte in regola sono infatti scribi e farisei, non importa nulla né della donna, né della sua vita, vogliono incastrare Gesù e la trappola è perfetta!

Se volete in qualche modo rappresentano il figlio maggiore: ottimo lavoratore, obbediente in tutto ma il suo cuore era lontano dal padre. Anche loro gente perfetta ma il loro cuore era lontano dal cuore di Dio!

Dicevo che la trappola è perfetta perché se Gesù avesse detto applichiamo la Legge di Mosè, la donna sarebbe stata lapidata, Gesù non era così un buon e misericordioso maestro per di più sarebbe stato denunciato ai romani perché solo i romani potevano condannare a morte! Nessun ebreo poteva condannare a morte un altro ebreo e così in tutte le provincie dell’Impero! Infatti tra pochi giorni, i capi dei sacerdoti portano Gesù da Pilato perché loro non possono condannare nessuno a morte!

Dall’altro canto, se Gesù avesse detto di no, la donna si sarebbe salvata ma avevano di che accusarlo come un maestro che non osserva la Legge di Mosè! La trappola è perfetta! Per di più si insiste sul fatto che la donna è stata presa con le mani in mano come si suol dire! Non è una semplice accusa, il reato, il peccato c’è! È anche un modo per dire a Gesù: vediamo ora cosa hai da dire quando questa donna è stata colta sul fatto, come ti comporti di fronte al peccato.

 È un po' se volete quando anche noi nel nostro buon senso diciamo c’è un limite a tutto, come per la parabola di domenica scorsa c’è un limite a tutto.  Chi di noi non si è identificato nel maggiore, alla fine non aveva tutti i torti … tutta questa misericordia che si tramuta in un buonismo a basso prezzo … dove va bene tutto …

Gesù reagisce con questa bellissima frase … CHI DI VOI E’ SENZA PECCATO GETTI PER RPIMO LA PIETRA CONTRO DI LEI. Il cuore del racconto non è il peccato da condannare o da perdonare ma la rivelazione di un Dio più grande del nostro cuore.

La prima legge di Dio che supera quella di Mosè è che l’uomo viva! La sua misericordia è offrire tutto ciò che serve alla vita dell’uomo! Peccato o pietre? No, Gesù scardina con poche limpide parole lo schema delitto/castigo, quello su cui abbiamo fondato le nostre paure e tanta parte dei nostri fantasmi interiori!

Gesù e la donna rimangono soli, e Lui ora si alza in piedi, di fronte a lei, come un Maestro che dà una lezione importante per la nostra vita e al cuore soprattutto!

Cosa ha visto in quello sguardo di quella donna? La paura, la vergogna, la morte, la solitudine?

Le parla. Finora nessuno le aveva parlato: donna dove sono? Nessuno ti ha condannata? Neanch’io ti condanno. E non le chiede di confessare la colpa, e neanche le domanda se è pentita. Ora Gesù smette di scrivere per terra (che cosa ha scritto? Forse i peccati degli accusatori? Non lo sappiamo) e inizia a dipingere nel suo cuore … vai e d’ora in poi … Scrive nel suo cuore un nuovo futuro non più di polvere ma di carne viva!

Dove sono? Quelli che sanno sono lapidare e seppellire di pietre non devono restare qui, non devono restare nelle navate delle chiese ma soprattutto non devono restare nel nostro cuore! E molte volte ci accorgiamo che siamo noi a lanciarci pietre addosso!

Neppure io ti condanno! Gesù non giustifica l’adulterio, non banalizza la colpa, Lui fa altro: fa ripartire a vita, riapre orizzonti. Gesù non vede una peccatrice, vede una donna che vuole vivere, capace di amare ancora! E lei non appartiene più all’errore di ieri ma al suo futuro!

Scandalo della misericordia! Tante persone vivono in un ergastolo interiore, schiacciate dai sensi di colpa figli di errori passati e massacrano l’immagine divina che preme in loro per venire alla luce.

Gesù apre le porte delle nostre prigioni, smonta i patiboli su cui spesso trasciniamo noi stessi e gli altri! Lui sa che il peccato non rivela mai la verità di un figlio di Dio, non dice mai chi sei tu veramente! Il perdono allora non libera il passato ma fa molto di più: libera il futuro e il vero volto che non sapevamo di avere!

Perché il bene possibile domani, conta molto di più del male di ieri.