LA MATTINA DEL GIORNO DOPO - Pagina 3 PDF Stampa E-mail
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LA MATTINA DEL GIORNO DOPO
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Il paesaggio non era più triste e desolato, ma piacevole e accogliente. Dagli alberi pendevano le ciliegie.
Le sorgenti invitavano a dissetarsi. A Marano sembrava esserci il ritrovo di una nuova umanità, pronta a purificarsi e a volersi bene. Vi trovai anche i miei alunni, inclini al perdono e sorridenti.
Bisognava andare in cima al monte: lo avvertii come esigenza imprescindibile dentro di me.
Appoggiai lo bici ad un muro e incominciai l'ascesa. I ragazzi mi seguirono alacri e festanti.
L'erta era ripida e lunga, ma l'energia che ci scorreva nelle vene fece il miracolo: arrivammo sulla sommità in tempo relativamente breve.
Luca grondava sudore da ogni parte e Linda aveva lo faccia rossa come un papavero. Claudio aveva rimosso lo sua noia abituale e Simonetta era ancora scattante come una pulce.
Ci sedemmo sull'erba. Mi accorsi che fra me e i ragazzi il feeling era quello di sempre. Enrico, di solito taciturno e appartato, mi si avvicinò con il vangelo in mano. Lo aprii, cercò lo pagina e me lo porse, pregandomi di leggere ad alta voce. lo ubbidii, senza battere ciglio: "Beati".