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STORIA - Recoaro
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ALLOR CHE IN VAL DELL'AGNO SI ANDAVA IN DILIGENZA
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A Recoaro l'albergo è più caro, sette Lire più due e mezza per ogni domestico. Ma c'è la comodità, appunto, di bersi l'acqua preziosa sul posto.
Certo che a Recoaro han cominciato a darsi da fare. Con la nuova strada i curanti arrivano a frotte, bisogna ben sistemarli da qualche parte, aprire per loro delle botteghe, dei caffè magari eleganti.
  E mentre l'omnibus si lascia alle spalle Novale con San Quirico, i passeggeri raccontano le novità del paese termale. In pochi anni quei montanari mezzi tedeschi, forse quattromila comprese le cento e più contrade, hanno messo su 230 stanze in affitto, in una ventina di case del centro.

Ma non tutte sono raccomandabili, l'igiene non è proprio assicurata, come ha rilevato il Comune qualche anno fa, richiamando all'ordine affitta-letti, alloggiatori, betolieri e locandieri del paese. In compenso, 14 locande con oltre 200 camere, son destinate al "ceto mediò", ed altrettante, con oltre 240 camere, sono particolarmente adatte ad ospitare i villeggianti di riguardo. Tra queste si parla dell'Europa", del "Trettenero", del "Varese" e soprattutto degli alberghi delle Fonti, quello dei Fratelli Giorgetti e l'altro di Matteo Facchin. Al "Riposo" si fa l'ultima breve sosta prima di Recoaro. La salita è stata ripida, ora c'è la discesa fino ai Facchini, bisognerebbe che costruissero un tratto di strada più in piano. Chissà, forse in avvenire...

Perché la gente ha cominciato a muoversi di più, son sorte delle fabbriche nuove nel Distretto di Valdagno, forse un domani se ne pianteranno di grandi, e facilmente verranno su nella città Capo Distretto, e allora il commercio e il lavoro più intensi faranno spostare i valligiani_ su e giù per questa carrozzabile che appena tracciata già sembra troppo stretta. Trentasei filande da seta, ci sono nel Distretto, con 465 uomini e donne che vi lavorano, e poi nove fabbriche per panni ordinari, con 80 operai, quattro tintorie, 40 addetti a produrre tappeti, nastri e tovaglie.

Le altre, antiche attività della valle resistono al mutare dei tempi: 60 mulini macinano il grano, in 12 torchi si spreme l'olio, 4 mulini a sega tagliano il legname, altrettante fucine a maglio modellano il ferro, da due fornaci escono tegole e mattoni per costruzioni.
Ma i poveri, i mendicanti, i bisognosi, sono in gran numero nel Distretto. Quelli malati sono ricoverati gratuitamente nel fabbricato comunale di Valdagno, dov'è anche un Monte di Pietà con un capitale di quasi 50 mila Lire Austriache, e un pio Istituto elemosiniere come c'è a Trissino, a Castelgomberto e soprattutto a Cornedo.