lL TRAMONTO DI UN'EPOCA. La chiusura del Teatro Rivoli come sintomo di crisi culturale e sociale - Pagina 3 PDF Stampa E-mail
CULTURA - Iniziative culturali
Indice
lL TRAMONTO DI UN'EPOCA. La chiusura del Teatro Rivoli come sintomo di crisi culturale e sociale
Pagina 2
Pagina 3
Tutte le pagine

 Per il famoso Teatro Impero, e odierno Teatro Rivoli, meta in passato di rappresentazioni d'opera famose e di celebrati artisti della lirica e della rivista come Wanda Osiris, più recenti, come Celentano, arriverà con lo scadere del mese il "canto del cigno". [...] .

Il Rivoli con i suoi 2000 posti è conosciutissimo un po' ovunque e per la sua struttura ha avuto incondizionati elogi da parte degli artisti che hanno avuto modo di esibirvisi. Nel retro del palcoscenico vi sono una decina di camerini ben arredati ed il palco, come dimensioni, supera quello del noto "Verdi" di Padova. Purtroppo però, la risposta in termini economici anche negli ultimi spettacoli, non è stata quella prevista dai signori Talin, proprietari anche del Cinema Corallo, e le spese di manutenzione cominciavano a salire sempre di più. E la decisione è stata di "chiudere"con il 30 giugno.

Ma la chiusura comporta indubbiamente altre conseguenze comunque gravi: per i 12 dipendenti che rimarranno senza lavoro e sotto l'aspetto sociale, in quanto è una fetta di cultura che se ne va. Il Teatro Rivoli è sempre stato in questo senso un punto di riferimento. Si è sentito dire, fra le tante voci di questi giorni, che "Valdagno sta morendo" e questa è quella che sintetizza meglio il disappunto di chi nello spettacolo in genere trovava un momento di arricchimento e distensione.

(...) la ristrutturazione richiede diverse decine di milioni. Certo è, che se non si trovasse una formula per tenerlo ancora in attività, nel giro di breve tempo tutte le strutture deperirebbero in modo tale da rendere poi i costi di manutenzione e ripristino troppo elevati.

Già ora, fanno presente i dipendenti, il vecchio Rivoli avrebbe bisogno di una grossa opera di su richiesta manutenzione straordinaria. L'impianto di riscaldamento, vecchio di 40 anni, denuncia una dispersione del 40-50 per cento, e nella stagione invernale "si sentiva"; ed anche per ogni altro intervento di manutenzione finora ci si era adoperati in economia.

A questo punto giunge un accorato appello di sensibilizzazione, da parte dei dipendenti, rivolto al sindaco del comune, alla Pro Valdagno e alle istituzioni culturali valdagnesi perché ci sia un loro diretto interessamento. Si ricorda che già molte altre città hanno un teatro comunale. Per la parte economica riguardante gli incassi, si rivela che il Rivoli è sempre stato, anche se di poco, in attivo e ha la possibilità, con scelte ponderate, di richiamare anche il grosso pubblico. Rappresenta comunque un capitale di mezzo miliardo va sfruttato, osservano i dipendenti, e non si capisce come mai molte richieste di utilizzazione per congressi, riunioni, per le scuole, per i film didattici, per i defilè e per le manifestazioni siano state respinte. L'ultima concessione è stata fatta al coro del S.A.T. su richiesta del Comune e della Pro Valdagno.(«Il Giornale di Vicenza», 27 giugno 1981, p. 9.)

(Estratto dallaTesi di Laurea "Storia e documentazione del Teatro Impero, poi Rivoli", 2007 pag. 46-49)
Nelle foto: la prima facciata del Teatro Impero, la Facciata di Santomaso, l'atrio oggi con ancora i manifesti dell'ultima programmazione