ELEZIONI COMUNALI A VALDAGNO, COME E' ANDATA - Pagina 3 PDF Stampa E-mail
POLITICA - analisi
Indice
ELEZIONI COMUNALI A VALDAGNO, COME E' ANDATA
Pagina 2
Pagina 3
Pagina 4
Tutte le pagine
UDC: un discorso a parte va fatto per l’UDC per quell’8,17 % attenuto alle europee (il migliore risultato per questo partito tra i grandi comuni del Veneto) e uno sconfortante risultato (3,73%) ottenuto nelle amministrative. L’UDC era già stato presente nel 2004 con un candidato sindaco nella persona di Stefano Dall’Ara con un risultato di tutto rispetto (attorno all’11%). Perché questo crollo?
* Un ex candidato sindaco che si limita a presentarsi come “candidato consigliere”, dopo il successo ottenuto con la vittoria per la conquista di un seggio in Consiglio Provinciale, esprime sicuramente un grande senso di insicurezza, che gli elettori hanno senza dubbio avvertito. La distribuzione delle preferenze all’interno della lista dimostra che, se il riconoscimento e la stima per la persona rimangono, nessuna appetibilità ha manifestato la lista stessa. Insomma quel 3,73 % di voti della lista UDC li possiamo considerare voti personali del capolista, non del partito.
* Gli elettori dell’UDC probabilmente non hanno compreso il significato dell’alleanza con Bosetti (anche perché il manifesto con cui la si annunciava era quanto mai irrilevante e oscuro) o forse non l’hanno approvata.
Ora la rappresentanza dell’UDC in Consiglio comunale, che prima contava su due Consiglieri, è scomparsa. Ci sarà ancora l’UDC a Valdagno? Dipende dalle scelte future di Dall’Ara. Si tratta di vedere, cioè, se Dall’Ara intende continuare a impegnarsi a livello locale, fondando un partito (non ri-fondandolo perché l’UDC a Valdagno non esiste), puntando alla sensibilizzazione e partecipazione alla vita politica dei moderati che, alle europee, hanno dato segno di esistere come presenza significativa. Una bella sfida, non c’è che dire, ma che potrebbe riservare qualche buona sorpresa. Bisogna trovare persone nuove, accostarle alla politica locale fin da subito, per non finire alla ricerca disperata di candidati nell’ultimo mese che precede le prossime elezioni.
Corà. Che si deve dire del candidato Corà?
* Doveva essere l’outsider, la new entry del PdL . Si è presentato come “nuovo”, “giovane” (per dare forza a ciò ha presentato a testimonianza una lista di soli giovani), e “imprenditore”, termine quest’ultimo che esercita sempre un certo fascino qui da noi. Difficile, però, che anche i suoi elettori ricordino il suo programma (ma c’era un programma Corà?).
* Dicono che fosse convinto di essere eletto sindaco (ma questo lo dice anche il più spiantato dei candidati) e, comunque quel suo 20,95% è un dato apprezzabile, soprattutto se si paragona alla disfatta subita da Forza Italia nelle precedenti amministrative del 2004 e che, forse, ha spiazzato coloro che ritenevano che la battaglia sarebbe stata tutta Bosetti-Neri.
* Dopo il primo turno aveva 2 possibilità. Poteva rimanere neutrale rispetto ai 2 candidati ammessi al ballottaggio, considerato anche che entrambi provenivano da esperienze di centro sinistra o rappresentavano partiti e forze di centro sinistra, oppure poteva fare l’apparentamento previsto dalla legge elettorale, che gli avrebbe garantito, in caso di vittoria, di avere una rappresentanza determinante in Consiglio Comunale (5 consiglieri sui 12 di maggioranza). Non ha fatto né una scelta né l’altra. Ha fatto una alleanza con Bosetti che avrebbe garantito a Bosetti, in caso di vittoria, totale libertà d’azione, ma i propri consiglieri sarebbero divenuti irrilevanti (2 consiglieri che si sarebbero aggiunti ai 12 delle liste che al primo turno appoggiavano Bosetti). Magari avrebbe ottenuto un assessorato, ma con nessun peso politico contrattuale e il Sindaco lo avrebbe potuto scaricare alla prima occasione.
* Gli elettori che hanno votato per Corà al primo turno chiaramente non hanno capito e non hanno condiviso la scelta- non scelta fatta dal proprio candidato e si sono sentiti liberi dalle indicazioni di voto.
* Corà entra in Consiglio Comunale come consigliere di minoranza, ma ha già disperso parte consistente dei consensi ricevuti al primo turno e difficilmente potrà essere valido riferimento per l’elettorato di centro destra. Sarà forse un’altra fuggente meteora, che dal 1995 in poi il partito di Berlusconi ha proposto all’elettorato valdagnese, senza riuscire ad esprimere una credibile alternativa alle Giunte di centro sinistra.