LA LEGGENDA DEL BAFFELAN - LA MONTAGNA DEL LUPO - Pagina 6 PDF Stampa E-mail
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LA LEGGENDA DEL BAFFELAN - LA MONTAGNA DEL LUPO
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Così scoperto dalla fantasia del bimbo, l' immenso drago del male si ridestò, sollevò la testa emettendo urla terrificanti e lanciando lingue infuocate vorticanti nello spazio. Immediatamente il sole si oscurò, lo sconvolto si incupì in una nuova notte di terrore e il drago incominciò ad agitare le sue terribili spire sul mondo. Il bimbo terrorizzato corse verso la valle gridando: «Al drago, al drago, al drago!». Ma neanche l'innocenza di un bambino amato da Dio sembrava poter vincere il potente, malefico drago. Poiché nei millenni il male non ha mai abbandonato il mondo, quale drago si sarà mai ridestato? Il drago della preistoria risvegliato dalla fantasia o non sarà forse il drago della potente minaccia nucleare, ad un certo punto esplosa con l' odio degli uomini nella soluzione finale dell'apocalisse?

Era il drago della fantasia o il drago della follia umana che riempiva il cielo di fuoco e di terrore? Drago purificatore o drago distruggitore? Per fortuna che il bimbo prima di affrontare la terribile prova, oltre ad aver chiesto illuminazione a Dio, aveva pregato anche la Madre Celeste Maria, la piccola bianca Madonnina alta sulla Sisilla.
Perchè Dio pur nella sua infinita potenza ha voluto, nel suo amore per le creature umane, che, per mezzo di un'umile, ma purissima donna, avvenisse il miracolo di salvezza dell'umanità, annunciato dall'angelo messaggero. Per questo sulla terra la Madonna nei tempi è destinata schiacciare la testa del serpente drago del male sotto i suoi piedi, per la nostra salvezza.

Difatti sulla sommità della roccia la bianca statua della Madonnina, che protegge la valle e il mondo, tiene il suo piede santo sulla Sisilla, testa emblematica del drago pietrificato. Speriamo che anche nella nostra epoca, pericolosa e violenta, ella possa dominare il serpente drago, demone del male, per la salvezza dell'umanità. E ciò sarà possibile grazie alla bontà e alle preghiere di bimbi innocenti, come il piccolo Amedeo, unitamente a tutti gli uomini di buona volontà.
Le grida del bimbo spaventato furono udite da tutti che corsero in suo soccorso. E insieme alle donne devote alla Madonna c'era la sua mamma e, con gli alpini, giunse il suo papà, che lo accolsero alfine fra le loro braccia amorevoli. Le campane suonarono all' unisono in tutti i campanili della valle, riempiendo il cielo di esultanza ...
L' incubo svanì, il cielo si rasserenò e il sole corse a baciare con i suoi raggi la fronte del piccolo adorato, coraggioso lupetto che amava Dio e che era amato da Dio e che per questo si chiamava Amedeo. Per poi avvolgere di splendore ogni cosa sulla fantastica montagna del lupo. Dalla Valle dell' Agno guardando in alto la catena montuosa delle Piccole Dolomiti, si può sempre vedere lo scenario della storia raccontata. Ecco apparire allora ai nostri occhi o agli occhi della fantasia, il monte Fumante come cattedrale gotica con le sue guglie sospesa nel cielo, e intuire la forma del profilo umano disteso, nella roccia del massiccio del monte Pasubio, sacrario degli eroi splendenti in eterno. E in mezzo, meraviglioso ed emblematico, il castello del Sengio Alto, con il possente torrione del Baffelan, totem che tutto sovrasta e che ammalia gli alpinisti che continuano a scalarlo appassionatamente, perché anche se loro non ne sono consapevoli, nel loro inconscio sentono l' impulso potente di liberare la principessa prigioniera e diventare così gli eroi splendenti delle vette.

E nella metamorfosi continua della vita e della fantasia, con il dubbio che quello che può sembrare un bel castello, in realtà possa essere qualcosa di ancora più incredibile e forse terribile, con il dubbio che quello che vediamo lassù in alto siano le fantastiche e gigantesche placche del dorso del drago, immenso stegosauro, primordiale che si può sempre risvegliare per riempirci nuovamente di terrore.

Questo a ricordarci che dobbiamo sempre stare all' erta, perché oltre la bellezza apparente del cose, il male si nasconde ovunque e si può sempre risvegliare. Che la bianca Madonnina della Sisilla ci protegga di lassù! Ave Maria.

(foto: Stefano Fontana)