NOTIZIE DI STORIA RELIGIOSA DELLA VALLE - SAN QUIRICO E FONGARA PDF Stampa E-mail
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NOTIZIE DI STORIA RELIGIOSA DELLA VALLE - SAN QUIRICO E FONGARA
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In direzione di Recoaro, poco dopo Valdagno la valle si restringe sensibilmente: a destra sale ripidissimo il colle di Santa Maria di Panisacco e subito dopo il Turrigi e le falde dello Spitz, a sinistra il colle di Castrazzano e il monte Civillina. La grotta naturale (Montagna Spaccata) esistente in prossimità di San Quirico, in cui sono stati ritrovati migliaia di antichissimi oggetti di uso quotidiano legati alla sopravvivenza dell’uomo, è un documento ufficiale dell’insediamento umano in questa zona; il periodo è riferito a circa 7.500 anni fa.

 

Dalla strada si intravede, tra il verde, un campanile, a dimostrare che lì c’è una chiesa e un abitato: è San Quirico. La chiesa di San Quirico è assai recente, inaugurata nel 1960, eretta sopra quella parte inferiore che era stata costruita nel 1925 e che, fino ad allora, assolveva alle funzioni liturgiche. È dedicata ai martiri Quirico e Giulitta ancora dalle sue più antiche origini.

Alcuni anni fa è stata istituita l’unità pastorale con Fongara, frazione del Comune di Recoaro situata a 900 metri di altitudine e distante 5 chilometri da San Quirico. Fongara era rimasta senza sacerdote dopo il trasferimento di don Giovanni Munari alla fine degli anni Novanta; da allora si prendeva cura delle funzioni religiose il parroco di San Quirico. Fongara è stata molto penalizzata dall’assenza di un sacerdote fisso, poiché ne aveva sempre goduto a partire dal 1491, quando era stata eretta parrocchia. Per la popolazione, dedita essenzialmente alla terra, ai boschi e al bestiame e lontana da altri centri, godere della presenza di un sacerdote non rappresentava un privilegio, ma una necessità.

Altre testimonianze parlano della presenza di romani e longobardi, essendo la montagna di Campetto un punto accessibile per gli spostamenti tra province limitrofe (Trento-Verona-Vicenza). Questo avveniva nei secoli VI e VII. Della prima chiesa di San Quirico si hanno notizie a partire dal 1179, anno in cui il canonico di Vicenza, Martino Prete, fu rettore di questa cappella dei Frati Crociferi.

Fu il vescovo di Vicenza Beato Giovanni De Surdis a donarla ai Frati Crociferi. Nel 1204 passò sotto la protezione di papa Innocenzo III e San Quirico è citato in un elenco di ville venete insieme a Valdagno, Menovre e Panisacco. Furono questi Frati a prendersi cura delle anime di San Quirico per vari secoli.

Anche il cimitero ha un’origine antica, come attesta una scritta latina del 1419. Una nuova chiesa, dedicata ai Santi Quirico e Giulitta fu costruita con il contributo di fedeli e offerenti, come sta scritto nel transetto della porta laterale, datato 1787. Proprio davanti a questa chiesa, attraverso l’abitato di San Quirico fu costruita, negli anni 1816-1817, la strada che porta a Recoaro, per interessamento dell’arciprete Antonio Marchesini, il quale si preoccupava di procurare cibo ai recoaresi in anni di grande carestia. Il parroco di Fongara, don Marco Antonio Pozza con l’arciprete di Valdagno, inoltrò domanda al vescovo di erigere a curazia San Quirico, così che dopo dieci anni venne il primo parroco stabile, don Antonio Santagiuliana.

La vita di San Quirico fu travagliata da lutti e saccheggi con il dominio di Ezzelino III da Romano e ai tempi della Lega dei Cambrai nel 1500; le gravi pestilenze del XVIII secolo decimarono gli abitanti; l’oppressione dei francesi, con tasse esose, i quali abbatterono perfino la campana del paese per aver suonato a martello; il pesante e rigoroso controllo sull’operato dei sacerdoti che non dovevano influenzare il popolo. Dal 1867 a San Quirico si potè amministrare il battesimo dopo che don Giuseppe Zaupa ottenne la concessione del battistero. La storia della nuova chiesa inizia nel 1913 con l’acquisto del terreno necessario da parte di don Domenico Zambon.


 

Nel 1916 arrivò a San Quirico don Giuseppe Sgarbossa e nel 1925 iniziarono i lavori della cripta. Il 16 giugno 1942 diventò parrocchia mentre era ancora parroco don Giovanni Sgarbossa. Il campanile nuovo fu costruito nel 1944. Con don Domenico Pesavento, parroco dal 1958, si costruì l’attuale chiesa su progetto di Paolo Zaupa e fu benedetta il 7 agosto 1960. Il crocifisso sopra l’altare maggiore sta a ricordare il servizio religioso a San Quirico affidato ai Frati Crociferi di Santa Croce di Vicenza e la pala nell’abside sinistra raffigura il martirio dei Santi Quirico e Giulitta.

Alcuni anni fa è stata istituita l’unità pastorale con Fongara, frazione del Comune di Recoaro situata a 900 metri di altitudine e distante 5 chilometri da San Quirico. Fongara era rimasta senza sacerdote dopo il trasferimento di don Giovanni Munari alla fine degli anni Novanta; da allora si prendeva cura delle funzioni religiose il parroco di San Quirico. Fongara è stata molto penalizzata dall’assenza di un sacerdote fisso, poiché ne aveva sempre goduto a partire dal 1491, quando era stata eretta parrocchia. Per la popolazione, dedita essenzialmente alla terra, ai boschi e al bestiame e lontana da altri centri, godere della presenza di un sacerdote non rappresentava un privilegio, ma una necessità.

È  la parrocchia posta più in alto sul livello del mare di tutto il vicariato di Valdagno, precisamente a 890 metri di altitudine. La chiesa neoclassica di San Leonardo è situata su un poggio da dove si domina l’abitato ed è da ritenere unica al mondo poiché si contrappone a uno sfondo predolomitico di rara suggestione panoramica.

A sud si erge il gruppo dei Castiglieri, cime di originalissima morfologia che salgono in modo quasi perpendicolare dalla valle del Torrazzo. Dal sagrato della chiesa si vedono il Tunche, Monte Falcone, Campetto e cima Marana. Gli abitanti di Fongara, gente di origine germanica, hanno dedicato la chiesa a San Leonardo, fedeli alle loro radici. San Leonardo di Baviera è protettore degli agricoltori, fabbri, carcerati e malati di mente, è inoltre invocato dalle partorienti. La chiesa è stata costruita nel 1424 e divenne parrocchia nel 1492.
Nel 1915, don Massimo Fanton (seguito da don Severino Giacomello, don Ubaldo Penasa, don Ermenegildo Zampese e don Giovanni Munari), ha iniziato una raccolta cronistoria di Fongara, tratta dai registri canonici conservati fin dal 1665, lasciando così ai posteri un volume di grande valore. Si viene perciò a conoscenza che la gente di Fongara, di profonda fede e devozione, intraprendeva pellegrinaggi in Germania per onorare San Leonardo e che nel 1913 tre parrocchiani, in rappresentanza della piccola comunità, partirono per Roma a presentare al Papa l’omaggio di fede di 23,10 lire in offerta dell’obolo di San Pietro.

L’anno 1913 era stato scelto perché coincideva con il 1600° anniversario dell’editto di Costantino sulla libertà di culto concessa ai cristiani. Molto più recentemente, l’11 giugno 1944, avvenne la tragedia dei martiri di Borga, contrada di Fongara, in cui 17 uomini furono trucidati dai tedeschi. Tragedia assai dolorosa che ha segnato la gente di Fongara e scosso l’intera vallata. Fongara è stata per molti anni luogo di villeggiatura del vescovo Carlo Zinato, ma per la bellezza della sua ubicazione è stata visitata da diversi prelati e perfino da mons. Rota, nunzio apostolico di Costantinopoli: è stato lassù il 20 agosto 1928. Nel 1936 gli abitanti di Fongara raggiunsero un numero assai elevato: 1.621 residenti. Oggi sono soltanto 180. La chiesa di San Leonardo presenta una facciata molto elegante, contiene quattro altari e marmi

(Fonte: Virginia Gaspari “La Voce dei Berici”, 2 maggio 2010 - FOTO: Imerio Tovo - Stefano Fontana)