Un grave problema: A RISCHIO CHIUSURA LE SCUOLE PARITARIE A VALDAGNO? Stampa
Scritto da Redazione   
Domenica 06 Dicembre 2009 16:04

A Valdagno le Scuole dell'infanzia paritarie da diversi anni stentano a vivere in un crescente  deficit, rendendo ormai prossima l'insostenibilità economica della loro presenza e periodicamente si ripropone l'ipotesi di una loro chiusura.  I Gruppi consiliari di opposizione in Consiglio comunale di Valdagno hanno affrontato il problema  presentando una serie di dati puntuali e di interesse illustranti la loro mozione. Riportiamo qui il puntuale intervento del capogruppo della lista "Per Valdagno" Loredana Reniero anche a nome degli altri gruppi .

In allegato, in formato PDF è possibile scaricare la mozione presentata al Consiglio e votata dagli stessi gruppi

ILLUSTRAZIONE DELLA  MOZIONE PRESENTATA DAI GRUPPI CONSILIARI “BOSETTI SINDACO PER VALDAGNO”, “PDL” E “LEGA NORD” IN MERITO ALLA SITUAZIONE DELLE SCUOLE PARITARIE PER L’INFANZIA IN VALDAGNO. 
  


   Signor Presidente, signor Sindaco, colleghi consiglieri,
  
   ricordiamo il tema che è stato al centro della campagna elettorale perché appunto ritenuto prioritario nella struttura dell’equilibrio socio-economico della nostra Città, ma ora è giunto il momento di lasciarsi alle spalle le divergenze passate.
  
   Le scuole dell’infanzia paritarie operanti nel comune di Valdagno svolgono da anni una insostituibile funzione sociale a sostegno dell’infanzia, proponendosi come supporto irrinunciabile per le famiglie; a Valdagno infatti l’offerta complessiva delle scuole materne sul territorio copre quasi integralmente il bisogno con il 43% di posti statali e il 57 % paritari.

L’operatività di una scuola dell’infanzia paritaria assolve una domanda di servizio sociale che altrimenti gli enti interessati avrebbero dovuto comunque assicurare, con notevole aggravio di costi per la finanza pubblica. 

 Le scuole dell’infanzia paritarie presenti in Città, accolgono oggi oltre 440 bambini vale a dire una fascia importante della popolazione costituita da giovani famiglie, che per definizione rappresentano il futuro della nostra comunità, e deboli, perché soprattutto in questo periodo di recessione economica alla sofferenza per la mancanza o la riduzione del posto di lavoro non si può sommare anche un ulteriore aumento della retta per gli asili, rischiando di penalizzare l’istruzione, che rappresenta l’aspetto fondamentale per lo sviluppo, la crescita, la valorizzazione di qualsiasi comunità.

Riconosciamo che dal 2002 il contributo del comune è passato da quasi 124.000 a 205.000 € ma questo aumento non è stato sufficiente ad impedire un incremento delle rette che le famiglie che mandano i propri bambini alle scuole paritarie hanno dovuto subire, incrementi che si aggirano intorno al 40% relativa ad una quota di ca il 50%. Il costo sostenuto dalle famiglie per un bambino/anno presso una scuola statale è di ca 600 € mentre per una scuola paritaria è di ca 1.200 € , quindi ci sono ca 600 € di differenza tra le 2 tipologie di scuola.

Questa differenza rappresenta per queste famiglie valdagnesi un maggior costo di ca 264.000, una cifra veramente importante, che ogni anno devono accollarsi a causa della mancanza di sufficienti strutture statali sul territorio. Infatti l’offerta delle scuole statali non è sufficiente a soddisfare la domanda, le famiglie che sono costrette a mandare i propri figli alle scuole paritarie hanno un costo che è pari ca al doppio di una scuola statale.
   E nonostante ciò le scuole paritarie hanno un bilancio comunque da anni in perdita. 

Sappiamo che la FISM, il vescovo Nosiglia ed alcuni Comuni si stanno muovendo presso le sedi appropriate al fine di ottenere i fondi necessari a garantire il funzionamento delle scuole paritarie, ma in attesa che queste azioni politiche diano i risultati attesi, crediamo ci sia bisogno di un impegno diretto da parte del Comune: se il comune si batte per ottenere la parità di trattamento da parte dello Stato fra le scuole materne statali e quelle paritarie, prima di tutto deve farlo esso stesso equiparando i contributi. 

Quando in futuro infatti l'azione dei Sindaci avrà meritoriamente indotto i Governi a stanziare i fondi necessari a rendere veramente le scuole private paritarie dell'infanzia pari a quelle statali, anche i Comuni saranno tenuti a fornire alla stesse gli stessi servizi che oggi danno alle scuole statali per l'infanzia: edifici, riscaldamento, illuminazione, pulizie etc. etc. 

 Quindi si tratta di anticipare con coerenza quello che tutti speriamo potrà avvenire a breve termine. Vorrei sottolineare che alcuni comuni a noi limitrofi hanno già provveduto a sostenere le scuole paritarie, talvolta acquistandone gli stabili garantendo così spese di manutenzione ordinaria e straordinaria, spese di riscaldamento, etc Il comune di Cornedo ad esempio oltre a dare un contributo per ogni singolo bambino contribuisce per il 40% sui trasporti scolastici e mette a disposizione pullman gratuiti, etc Oggi il Comune spende per un bambino delle scuole statali ca 150 € all’anno in più rispetto ad un bambino delle scuole paritarie. 

Per quanto riguarda i deficit di bilancio delle scuole paritarie, il Comune dovrebbe a nostro parere intervenire con un maggior contributo economico alle scuole stesse pari a 150 € per bambino all’anno. Considerato che il numero di bambini è ca 440 * 150= 66.000 €. 

A questo proposito ci rendiamo disponibili a vedere con voi i dati e cercare gli spazi economici nel bilancio comunale. La domanda a cui siamo chiamati a dare risposta relativamente a questa questione è: qual è l’interesse generale? 
Preferiamo che le scuole paritarie per l’infanzia siano lasciate al loro destino? Oppure riteniamo che sia necessario e possibile fare ancora qualcosa in più per venire incontro alla soluzione di un problema che non è affatto velleitario? 
Se decidiamo per la prima opzione che prelude al rischio di chiusura delle scuole paritarie, sarà poi in grado il Comune di far fronte con mezzi e strutture proprie all’accoglimento di questi 440 bambini, garantendo loro pari trattamento scolastico, che significa anche mensa e trasporto? 

 A questo siamo chiamati a dare risposta, e ciascuno di noi è tenuto, secondo per proprie responsabilità, a fare la propria parte, e a farla bene, perché questo ci chiedono i valdagnesi. Ora, di fronte anche a recenti dichiarazioni apparse sulla stampa qualche settimana fa, è del tutto evidente che lo stato di preoccupazione che interessa le famiglie coinvolte in questo problema sia aumentato.

E’ giusto far continuare a pagare a queste famiglie valdagnesi questo maggior costo che potrebbe, stante la situazione odierna, aumentare ancora?
 Questo Consiglio Comunale è allora chiamato a dare una risposta positiva, libera da pregiudizi di carattere politico e ideologico, ma attenta invece a quelle che sono le reali esigenze di queste famiglie che noi qui, tutti, rappresentiamo.

Ultimo aggiornamento Domenica 06 Dicembre 2009 16:31