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STORIA -
Storia Locale
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Più di 300 anni di indipendenza da Valdagno per la forza dell'Agno che distruggeva i ponti.
Nella Valle dell'Agno, Novale confina con gli antiche nuclei religiosi di Rovegliana, Monte Magre, Monte di Malo, Cornedo e Valdagno. Era un territorio anticamente quasi sterile, boscoso e infruttuoso, poi trasformato a coltura. Nei documenti più antichi è nominato con il plurale Novali, che deriva dal latino novale-is, maggése. Tutti i paesi sorti intorno Valdagno hanno la loro origine dal vasto lavoro di svegramento operato con il contributo di lavoratori di origine tedesca dal XII al XV secolo.
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STORIA -
Storia Locale
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Nel XVIII secolo, a Recoaro Terme si verificò l'evoluzione socio-religiosa legata al nome di don Paolo Fracasso. Egli, originario di Recoaro, dove fu inviato nel 1654, rappresentò un nuovo modello di parroco, cioè conforme a tutte le regole disciplinari decretate dallo storico Concilio di Trento (1563). Dopo i precedenti sacerdoti, chiamati rettori, a soli 25 anni, don Paolo Fracasso fu il primo arciprete della parrocchia e vicario foraneo. Nel delicato rapporto fra sacerdoti e fedeli, egli seppe instaurare un cambiamento note-vale, proponendosi sia guida spirituale che civile nella società di quel periodo.
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STORIA -
edifici
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Ricerca a cura di LUIGI BORTOLASO
Il colle di Paninsacco
(Pubblicata su "Appunti-Vita della Valle dell'Agno", aprile 1988) Il colle di Paninsacco, per la sua posizione, per il suo aspetto, per i ruderi del castello che lo adornano e per l'antico tempio, suggestivo di arte e di ricordi, rappresenta per Valdagno ed in particolare per Maglio di Sopra un luogo caro per le sue antiche memorie e gloriose tradizioni. La popolazione infatti che ancora oggi vi si reca numerosa, specialmente nel mese di maggio, ritrova lassù i segni del passato e rivive l'origine delle lontane leggende.
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STORIA -
Pubblicazioni
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La giornata del 19 aprile a Valdagno con i noti disordini provocati da una situazione divenuta insostenibile per gli operai della Marzotto è nota a tutti ed è stata riportata non soltanto dal quotidiani dell’epoca ma anche da volumi di storia sindacale come un momento particolarmente significato della storia della contestazione di quegli anni.
Ma gli studenti, nati nei primi anni ’50, per gran parte figli degli stessi operai, come hanno vissuto quella giornata? E chi erano e come vivevano quel particolare momento? Scopriamo così che la realtà giovanile di quegli anni partecipava con vivacità ai mutamenti in atto.
In una vivace serata, tenuta il 30 Aprile 2008 a palazzo Festari all’interno del ciclo di incontri a cura del I.I.S.S."G.G.Trissino" sdi Valdagno nei 40 anni da quella data (“Riprendiamoci il ’68”), il prof. Francesco Busato ha svolto una ricostruzione del mondo studentesco e dei suoi fermenti in quell’epoca.
Pubblichiamo qui in formato PDF il testo del suo intervento
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