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Un fico da tagliare o da zappare?
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3^ domenica di quaresima
di don Samuele Stocco
Il Vangelo di questa domenica … tanto per cambiare … come i tg partono dai fatti di cronaca … e guarda caso cronaca nera … riferiscono a Gesù un fatto di violenza e morte causato dalla violenza umana … Ponzio Pilato ha fatto uccidere dei Galilei durante la loro preghiera al Tempio. Gesù porta un altro fatto di morte questa volta non causato da nessuno: 18 persone che sono morte perché una torre è crollata … troppo peso, una torre antica …
Questo è il punto di ieri e di oggi, abbiamo perso soprattutto oggi la capacità di sostare nelle domande, di sostare nei perché La gente voleva sapere da Gesù la causa di questo male … sono morti, sono stati uccisi ma in realtà non erano brave persone … hanno subito un castigo . Fa parte della nostra natura umana darci spiegazioni perché così ci sentiamo più al sicuro … se è successo questo fatto X è perché c’è questo fattore Y … chiaro …
Peccato che non è sempre così, anzi mai è così. Gesù fa subito chiarezza: non è che loro erano peccatori e voi che siete qui vivi siete i più bravi , assolutamente no. Non è il Dio di Gesù Cristo che opera così uccidendo i più cattivi e premiando con doni, soldi, salute i più buoni. Nei giorni di dolore la prima domanda che brucia è un’altra … non tanto le cause ma perché?
Dio dov’eri quel giorno? Dov’eri quando la mia bambina è stata investita da quel tizio ubriaco, dov’eri Dio quando mio padre o mio figlio è morto a Karkhiv per una guerra che non volevamo, quando la mia famiglia è morta sotto ad un bombardamento a Gaza? Ddove guardavi quando il mio marito/ la mia moglie è volata in cielo come una colomba? Tu Dio dove guardavi?
Dio era lì, e moriva nella tua bambina; era anche lì, quel giorno in cui furono uccisi quei galilei per opera dei romani! Era lì, il primo a subire violenza, il primo dei trafitti dalle armi del potere. E oggi è ancora qui, accanto alle infinite croci del mondo dove il Figlio di Dio è ancora crocifisso negli infiniti figli di Dio! “se non vi convertirete perirete tutti allo stesso modo!”. Ovviamente non è una minaccia, non è una pistola puntata alla tempia dell’umanità, non c’è nessuna scure come aveva predetto Giovanni il Battista alla radice, pronta a tagliare l’albero! Ma è un lamento, è una supplica! È Dio che ci implora: “cambiate marcia, cambiate rotta ovunque voi siate!” perché se diamo spazio alla politica del potere, se diamo spazio ad una ecologia derisa, se diamo spazio ad una economia che uccide, ad una finanza che fa da padrona, se si continua ad investire mezzi e risorse in armi e per tutto ciò che è programmato per togliere la vita, se si continua ad ingannare chi è più fragile, gli anziani, gli ammalati, i portatori di handicap la nostra nave come umanità presto o tardi andrà contro ad un iceberg molto più pericoloso del Titanic perché è l’iceberg della INDIFFERENZA!
Convertitevi altrimenti perirete tutti … è la preghiera più forte della Bibbia, in cui non è l’uomo che si rivolge a Dio ma è Dio che si rivolge all’umanità … tornate umani altrimenti vi distruggerete! Convertirsi … conversione … per noi è un termine austero come la parola Quaresima ma nella bocca di Gesù ha tutt’altro suono … vieni di qua … ti mostro un’altra strada che è più bella, dove l’aria è più pulita … allontanati dai campi riduttivi della morte, vieni a vedere altri campi, dentro ad una visione di potente fiducia elevatrice!
“Sono 3 anni che vengo a cercare frutti ma non ne ho mai trovati … taglialo … perché deve sfruttare il terreno?” Ma ecco il contadino sapiente che è Gesù … no padrone ... no alla scure per demolire radici, no alla misura breve per demolire, sì alla misura lunga della pazienza e della cura! Sì al tempo divino che sa aspettare!
È bellissimo questo particolare dell’albero di fico perché chi è contadino o ha origini contadine come i miei nonni sa che il fico non ha bisogno di cure particolari … nasce perfino da solo, non ha bisogno di particolari attenzioni!
Quanta pazienza e fiducia Dio dona a Mosè, nonostante lui voglia evitare questo incarico, nonostante fa di tutto per opporre resistenza … ma Dio lo invita a fidarsi… a sentirsi con Lui come a casa: togliti i calzari … sentiti a casa con me, togli le tue difese … con me puoi essere te stesso ….con me hai sempre una nuova possibilità. E' bellissimo come Dio si aggrappa a quel forse … forse questo fico porterà frutto … questo è il grande miracolo di Dio … il mio Dio ortolano non ha in mano la scure ma l’umile zappa!
Il finale della parabola resta aperto … non sappiamo se il fico ha fatto frutto ma quello che ci importa è l’atto di fede di Dio in me … tu puoi portare frutto, puoi portare un sapore di bontà, la dolcezza di un piccolo fico! Tu puoi! Mi sconcerta questo atto di fede in me ma tanto basta per aggrapparmi con tutte e due le mani al suo atto di fede in me!
Dedicato ai possibili futuri candidati sindaci
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- Categoria: Varie
Esperimento a cura di Antonio Boscato
Allora prossimamente mi candido sindaco a 86 anni? Perché no? tanto il Programma me l'ha scodellato bello e pronto l'Intelligenza Artificiale e provate a negare che non sia bellissimo!!! Può andare bene anche per un concorso comunale o per l'esame di maturità e per tante altre occasioni. Di mio cosa ci metto? Qualche virgola e qualche punto esclamativo e la frittata è pronta.
1 Partecipazione
Una comunità cresce attraverso la partecipazione quando i suoi membri si sentono coinvolti, ascoltati e motivati a contribuire attivamente. Ecco alcuni modi in cui la partecipazione può favorire la crescita di una comunità:
Cosa ricorda quel piccolo monumento in contrada Castagna?
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- Categoria: Memorie
Di Riccardo Lovato
Contrada Castagna è un luogo isolato, si raggiunge in auto da una strada stretta e sterrata. Non è più abitata, le persone hanno scelto altri posti più comodi dove stare. Qualche fabbricato è stato sistemato per essere usato come seconda casa, ma ci sono molti ruderi. C'è una fontana che dona ancora acqua, c'è un forno per il pane.
Itinerari artistico religiosi in Valdagno. Prima parte
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di Francesco Fontana
Francesco Fontana (Cereda 1927- Valdagno 2007), insegnante di Storia dell’arte al liceo Pigafetta di Vicenza e per alcuni anni preside del liceo G.G. Trissino di Valdagno è stato uno studioso dell’arte, dedicando particolare attenzione alle espressioni locali. Con una sensibilità spiccatamente religiosa ha fatto conoscere nella loro specificità artistica aspetti naturalistici ed artistici trascurati o per nulla conosciuti del paesaggio e dell’arte del territorio valdagnese. Nel 1999 ha realizzato questa analisi artistico-religiosa, finora inedita, di opere ed edifici presenti in Valdagno. La pubblicazione è preceduta da una presentazione del figlio Stefano Fontana
Cattolici e Ortodossi in Italia
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CATTOLICI E ORTODOSSI IN ITALIA: UNA POSSIBILE E CONCRETA
PROPOSTA DI INTEGRAZIONE NEL NOME DEL TRICOLORE
di Federico Maria Fiorin
Si stima che il numero dei cristiano – ortodossi attualmente residenti in Italia, sia di poco inferiore ai 2 milioni di persone, il 3,2% circa della popolazione residente. L’arrivo degli ortodossi nel nostro Paese è coinciso in particolare con il crescente flusso migratorio dall’Europa orientale, iniziato all’indomani della caduta del muro di Berlino, e consolidatosi successivamente con l’ingresso nell’Unione Europea di molti Paesi dell’est Europa di prevalente religione ortodossa. Oggi i cristiano - ortodossi rappresentano un’importante minoranza presente sul territorio italiano (a Vicenza sono circa 30mila) portatori di una cultura e di una tradizione straordinariamente ricca e affascinante.
La Pieve di san Martino di Brogliano
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Di Federico Cabianca
Diversi sono i motivi per cui la pieve di san Martino di Brogliano è degna di essere menzionata: è l’edificio più antico della Valle dell’Agno; è stata la pieve della valle, la chiesa madre di tutte le parrocchie della vallata che da essa sono derivate; sullo spigolo sinistro della costruzione è inglobata una pietra di grande interesse storico, senz’altro più antica della chiesa stessa, con la rappresentazione da una parte di un personaggio, forse un guerriero longobardo, e dall’altra di due pavoni che stanno bevendo ad un cantaro; al suo interno racchiude reperti di grande interesse storico-artistico.
La Parola, questa sconosciuta
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di Antonio Boscato*
Quanto parliamo? Poco. Come parliamo? Male. Tornare a parlare, a parlare con dei contenuti e, soprattutto "a parlarsi", non potrebbe essere questa una piccola/grande ricetta al "bene-essere"?
Come inizia per la Bibbia il racconto della nascita dell’universo e, soprattutto, la nascita dell’umanità? Da una parola. “Dio disse: Sia la Luce”; e ancora “Dio disse: Facciamo l’uomo…”.
La parola “crea”. Il che evidentemente non è solo prerogativa di Dio, perché da quando abbiamo il linguaggio, da quando usiamo parole, anche noi siamo “creatori”. La nostra parola può portare gioia o tristezza, può iniziare o concludere una relazione, un rapporto.
Archeologia e storia sulle piccole Dolomiti
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Archeologia e storia sulle piccole Dolomiti. Campodavanti, Campogrosso, Montagnole (Recoaro Terme)
Un libro a cura di: Mara Migliavacca
Anno edizione: 2024
"Questo volume raccoglie i risultati del Progetto "Oltre il confine", ideato e organizzato dall'Università di Verona, e sostenuto dall'Amministrazione del Comune di Recoaro Terme grazie ai fondi "di confine", sulla base della legge 191/2009. L'Amministrazione ha inteso infatti promuovere e continuare il lavoro di indagine archeologica già svolta negli anni 2005-2010 sulla dorsale tra Montefalcone e Cima Marana, che ha lasciato sul terreno l'Archeovia di Campetto conosciuta e apprezzata dagli appassionati di montagna e di storia.
Fenomenologia delle luci natalizie
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di Federico Maria Fiorin
Ci siamo da poco lasciati alle spalle un altro Natale. Ma le luci che hanno accompagnato queste festività, continuano, da più parti, ancora a brillare. Abbiamo iniziato a vederle accese, in alcuni casi, già nei primi giorni di novembre, poi sempre più rapidamente hanno iniziato ad illuminare piazze, vie, giardini, balconi, terrazzi. Non solo quindi i tradizionali abeti di Natale, ma i balconi di Natale, i cornicioni di Natale, le siepi di Natale, gli alberi di tutte le specie di Natale, le ringhiere di Natale, i corrimano di Natale, i comignoli di Natale, le siepi di Natale, i cancelli di Natale, le cucce di cani di Natale ecc., e negli spazi pubblici le luci di Natale proiettate sui palazzi del centro città.
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