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VOLPI LUCCIOLE E CIELI PERDUTI |
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Pagina 1 di 3 INFORMIAMO CHE IL NOSTRO SITO E' LIETO DI PUBBLICARE TESTI NARRATIVI INEDITI DI SCRITTORI DELLA VALLATA. Inviate i vostri lavori alla Redazione o all'indirizzo di posta elettronica Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. Della serie "Scrittori della nostra terra" pubblichiamo un racconto di Elisa Ercego già pubblicato ne "Il Nostro Campanile", periodico della ProValdagno e distribuito ai soci nel numero 253 marzo aprile 2009 . Il richiamo agli elementi della natura è uno degli aspetti più frequenti e anche partecipati della narrativa locale assieme al tema dei ricordi d'infanzia e delle stagioni passate. VOLPI LUCCIOLE E CIELI PERDUTI Scendeva la sera e comare volpe si aggirava furtiva nei pressi dell’osservatorio “Hoalage Belt” (”Il cielo sacro” nell’antica lingua cimbra), mentre l’ombra della notte che scendeva piano tingeva di blu le montagne e le verdi colline adagiate lì intorno.
Così a comare volpe era rimasta una certa curiosità e ora se ne stava sdraiata sul prato rasato di fresco ad attendere la notte, cullata dal canto dei grilli che accordavano gli strumenti per la consueta soirée di mezzanotte, e il fruscio delle foglie degli alberi che si agitavano cullate dalla brezza calda della sera, mentre un delizioso profumo di fiori e di fieno solleticava dolcemente il suo proverbiale olfatto. Parcheggiarono le loro auto nella spianata di ghiaia a fianco dell’osservatorio ed entrarono dentro l’edificio che aveva la forma di una gigantesca torre circolare. Coda Rossa all’arrivo degli uomini si era nascosta tra gli alberi del boschetto sopra la collina e osservava attentamente ogni loro movimento, le orecchie tese a captare ogni rumore e gli occhi ben spalancati per scrutare l’oscurità. Solo una fioca luce filtrava da dietro il pesante portone all’entrata dell’osservatorio rimasto socchiuso, e che bisognava varcare per entrare dentro l’edificio. Coda Rossa si fermò lì davanti esitante, poi si fece coraggio ed entrò dentro la torre misteriosa senza fare il minimo rumore. Dentro era tutto buio, ma guardando a destra la volpe notò una luce che filtrava da un’altra porta lasciata socchiusa. Dietro la porta c’era una grande stanza tutta illuminata; gli uomini si erano radunati li dentro e parlavano animatamente tra di loro, chi in piedi e chi seduto su delle seggiole, ma tutti fissavano una scatola magica che rifletteva delle immagini curiose. |
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