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CULTURA - arte e territorio

La posa della prima pietra risale al 1942. Poi la costruzione, voluta da monsignor Giuseppe Zaffonato, arciprete di Valdagno, fu interrotta a causa della seconda guerra mondiale. I lavori ripresero nel 1954 con Monsignor Bortolo Meggiolaro, ma un ringraziamento particolare deve essere rivolto a don Federico Evarelli,
instancabile cappellano dell'oratorio di quegli anni, che aveva caldeggiato con ogni mezzo l'ultimazione dell'edificio.
L'importante opera parrocchiale fu inaugurata nel 1956.
Nel 1991 l'immobile è stato oggetto di un importante e poderoso intervento di ristrutturazione,

 
Canonica di San Clemente PDF Stampa E-mail
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L'edificio del clero fu costruito tra il 1640 ed il 1650.
I caratteri stilistici espressi (con particolare riguardo alla facciata che dà su corso Italia) inducono a ricercare la matrice nell'ambiente veneto e veneziano creato dall'operosità di Baldassarre Longhena.
I1 capomastro valdagnese, che attinse a piene mani all'arte del veneziano, pur con qualche indecisione qua e là riscontrabile, riuscì a conferire all'edificio un'eleganza architettonica di tutto rispetto.
I1 livellamento della strada pubblica, fatto in epoca successiva, ha vistosamente "infossato" il piano terra, mostrando in tal modo una sproporzione (altrimenti inesistente) tra i vari livelli dell'edificio stesso.
La canonica è stata interessata nel 1982 da particolari interventi di manutenzione: rifacimento del tetto e sistemazione di parte dell'ala sud-est.

 
CHIESA DI S. MARIA DEL CARMINE PDF Stampa E-mail
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Conosciuta oggi come chiesetta dei Carrnini, fu edificata nel 1635 per volontà di Giobatta Caltrano, nelle vicinanze "alli beni del medesimo et la strada publica e separata dalle sue habitationi e non ha da esse né ingresso né prospetto in detta cappella.. ." Espressa volontà quindi che la cappella fosse frequentata da tutti.
A pianta ottagonale, è preceduta da un vestibolo su cui poggia la facciata.
Le navatelle laterali sono chiaramente aggiunte successive, non del tutto compatibili con l'armonia architettonica originaria.

 
ORATORIO DI S. CRISTOFORO (Chiesetta di S. Cristoforo) PDF Stampa E-mail
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L'oratorio di S. Cristoforo fu edificato intorno al 1380 da Niccolò Trissino, che si occupava nello stesso periodo anche del restauro e dell'ampliamento della cappella dedicata a San Clemente Papa.
Con la ricostruzione del 1741, cui fecero seguito interventi di restauro nel corso dell'Ottocento, l'oratorio fu intitolato alla Vergine, alla quale fu consacrato anche l'altare maggiore.
Sopra questo venne allora sistemato l'affresco raffigurante la fuga in Egitto, tramandatoci come "La Madonna di S. Cristoforo", originariamente posto all'esterno.
La chiesa aveva infatti due altari: uno all'interno dedicato a S. Cristoforo ed uno all'esterno alla Vergine.

 
Chiesa di S. Giuseppe delle Cappuccine PDF Stampa E-mail
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Quest'opera fu iniziata nel 1738. Ultimata nel 1741, fu consacrata dal vescovo di Vicenza Antonio Priuli. Apparteneva all'ordine francescano delle Cappuccine inserita nel vasto complesso conventuale che sorgeva, in parte, nell'attuale spazio di piazza Roma.
All'interno l'edificio sacro è abbellito da tre altari marmorei settecenteschi, policromi e raffinati. L'altare maggiore, dedicato a S. Giuseppe, ospita la pala che rafigura
il transito terreno del Santo e fu dipinta da Vittorio Puppin nel 1874. L'altare laterale di destra è dedicato alla Madonna del Rosario mentre quello di sinistra alla Madonna della Concezione.
Nicolò Orsini, fabbriciere di S. Giuseppe annotava nelle sue memorie che in questa chiesa il 17 aprile del 1823 "il clero della parrocchiale con i Confratelli del Santissimo Sacramento si sono recati processionalmente.. . alla piccola chiesa della Madonna della Salute ed ivi, levata la sacra immagine (della Madonnetta) e posta su un trono appositamente preparato, intuonando le Littanie, fu portata per la stradella che mette nella contrada del Rio e passando per le vie Piazzola e Spineda la processione rientrò nella chiesa CI~ie.sadi S. Ciliseppe di S. Giuseppe e la Madonna fu deposta dalla parte dell'epistola dell'altar maggiore..."

 
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