CULTURA -
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ALTRI MUSEI NELLA PROVINCIA DI VICENZA
Asiago Museo del Sacrario - Museo Storico
Bassano del Grappa Museo civico di Bassano del Grappa - Museo Artistico-Archeologico Museo degli Alpini - Museo Storico Museo dei Cappuccini - Museo Artistico Museo della Ceramica - Museo Specializzato Museo della Grappa - Museo Specializzato
Breganze Museo del Maglio - Museo Specializzato
Brendola Mostra permanente di Reperti archeologici - Museo Artistico
Chiampo Museo Francescano "Padre Aurelio Menin" - Museo Naturalistico
Cornedo Vicentino Museo civico Cornedese - Museo Naturalistico
Crespadoro Museo d'Interesse locale - Museo Demo-Etno-Antropologico
Gambellara Museo del Vino - Museo Specializzato
Grancona Museo della Civiltà contadina - Museo Demo-Etno-Antropologico
Lugo di Vicenza Villa Godi Malinverni - Museo Artistico
Malo Museo "Civiltà Rurale del Vicentino" - Museo Demo-Etno-Antropologico Museo Casabianca - Museo Artistico Museo dell'Arte serica e laterizia - Museo Specializzato
Marostica Museo dei Costumi della "Partita a Scacchi" - Museo Specializzato
Monte di Malo Sala dei Fossili - Museo Naturalistico
Montecchio Maggiore Museo civico "G. Zannato" - Museo Naturalistico
Nove Museo civico della Ceramica di Nove - Museo Specializzato Museo della Ceramica dell'Istituto d'Arte "De Fabris" - Museo Specializzato
Orgiano Museo di Vita quotidiana e lavoro in villa - Museo Demo-Etno-Antropologico
Pove del Grappa Museo dello Scalpellino Povese - Museo Specializzato
Roana Museo dei Cuchi - Museo Specializzato Museo storico della Guerra 1915-1918 - Museo Storico Istituto di Cultura Cimbra - Museo Demo-Etno-Antropologico Museo storico militare Forte di Punta Corbin - Museo Storico
Romano d'Ezzelino Museo dell'Automobile "Luigi Bonfanti" - Museo Specializzato
San Nazario Museo "Gianni Visentin" - Museo Artistico
San Vito di Leguzzano Museo etnografico sulla lavorazione del legno - Museo Demo-Etno-Antropologico
Santorso Museo archeologico di Santorso - Museo Archeologico
Schio Ecomuseo dell'Archeologia industriale - Museo Storico
Sossano Museo "Storia, Memoria" - Museo Demo-Etno-Antropologico
Valdagno Museo civico "Dal Lago" - Museo Naturalistico
Valstagna
Museo di Speleologia e Carsismo "A. Parolini" - Museo Naturalistico
Vicenza Gallerie di Palazzo Leoni Montanari - Museo Artistico Museo civico di Vicenza - Museo Artistico Museo del Risorgimento e della Resistenza - Museo Storico Museo naturalistico archeologico di Santa Corona - Museo Naturalistico Piccolo Museo della moneta - Museo Specializzato Museo del Santuario di Monte Berico - Museo Artistico
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Casa Museo di "Abramo"
Localizzazione:
I musei della Rete Museale Alto Vicentino
La Rete Museale Alto Vicentino, ufficialmente costituita nel marzo del 2001, è espressione della volontà di 10 Amministrazioni Comunali - Breganze, Malo, Marostica, Monte di Malo, Nove, Santorso, S. Vito di Leguzzano, Schio, Valdagno, Velo d’Astico - di dare il via ad un progetto culturale unitario in grado di favorire l’attivazione e lo svolgimento coordinato di funzioni e servizi volti alla valorizzazione dei musei e del patrimonio culturale del proprio territorio, in un’ottica di collaborazione e di integrazione. |
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MUSEO
La vita del Soldatonella "Grande Guerra" 
Via Vittorio Emanuele 6 Recoaro Terme (VI)
 | Nella seconda vetrina, sempre con tema l'alimentazione, sono esposti mestoli, coltelli e posate, cucchiai e forchette, apriscatole, scalda rancio e scalda gavette, fornellini. Inoltre si trova una serie di scatolette che contenevano i più disparati alimenti: burro, cotechino, prosciutto, mortadella, formaggio, condimento per pasta, pomodoro, funghi all'olio e al naturale, cetrioli, mostarda, tonno, sardine, acciughe, carne, gelatina, dadi, olio d'oliva. |
 | Nella terza esposizione sono visibili contenitori per liquidi: una botticella, un secchiello artigianale, vasetti in vetro, recipienti in vetro per sale iodato, citrato e marmellata, bicchieri, bicchierini e sottotazze, bottiglie di varie forme e dimensioni per gazzosa e acque minerali, tra cui una delle Regie Fonti di Recoaro, trovata nei ghiacci della Presena. Si trovano poi 17 scatolette per alimenti con chiaro intento patriottico: antipasto "Savoia" o "Italia", alici "Garibaldina", carne o tonno "Duca degli Abruzzi o "Trento e Trieste", "Alpino", "Pace". |
Nella quarta vetrina vi sono altre bottiglie per birra, vino, liquori, sciroppi, vaselina e una serie di contenitori tecnici per grasso, olio o acqua per mitragliatrice, oliatori per fucili, spolette. | La quinta vetrina è divisa in due parti, la prima contiene materiale medico come bottigliette e tappi per medicinali, fiale, cerotto, garze, antitetaniche; nella seconda oggetti per illuminazione e per il servizio telefonico: isolatori in legno o ceramica, quadretti elettrici, parabole per lampade, lampadine e portalampade, cornette telefoniche, batterie, rocchetti, stendi filo, elettrodi, picchetti. |
 | La sesta esposizione è dedicata alle baracche e ai ricoveri per i soldati; vi si trovano serrature e, cerniere, infissi per travi, chiavi e lucchetti, picchetti per tende individuali o collettive, chiodi, targhe segnaletiche, lanterne. porta-candele, lumini, lanternini civili o artigianali. |
 | Nella settima vetrina sono raccolte attrezzature da neve e da roccia: piccozze, racchette da neve, bastoni da sci, chiodi da roccia, maniglie in legno per vie ferrate, infissi per ancoraggio corde, vari tipi di ramponi, ghette da neve, una rara confezione austriaca di sciolina. |
 | L'ottava esposizione comprende tre tipi diversi di sci con attacco e alcuni bastoni da montagna, attrezzatura da trincea come punte e ancoraggi per fissare i reticolati, pinze tagliafili; oggetti per disboscare;finimenti per animali come ferri di cavallo e mulo, staffe, speroni, morsi, brusca e striglia; attrezzi da calzolaio, spazzole, grasso e lucido per scarpe. |
Nella nona vetrina sonoesposti attrezzi da lavoro: badili in ferro o in legno per la neve, picconi, badiletti, piccozzini, zappette, scovolini per fornelli da mina, mazze, picconi da roccia, cunei, martelli, gravine, bocciarde, punte da mina, attrezzature per legno e carpenteria, chiavi e cacciaviti, parti per teleferiche. |
 | La decima esposizione raccoglie oggetti di abbigliamento personale come guanti, calze, fazzoletti, scarpe, zoccoli, passamontagna, cappucci mimetici, calzature da vedetta ed inoltre elmetti italiani ed austriaci, alcune baionette e pugnali, una bandierina metallica per segnalazioni e una strana croce rivestita in lamiera. |
 | L' ultima vetrina comprende una grande varietà di oggetti di uso personale; accanto ad alcuni cappelli alpini e berretti, tascapani, giberne e contenitori per maschere antigas si trovano dai pettini ai rasoi, al sapone da barba e ai Sali da bagno, dagli spazzolini al dentifricio, dalle matite e dai portapenne ai contenitori d'inchiostro, dalle targhette metalliche alle pipe e agli accessori per fumatori, dagli anelli alle monete e ai portamonete, dai distintivi alle medagliette, dai gomitoli agli aghi e al filo, dalle fibbie alle cinture, dalle foto personali ai piastrini di riconoscimento, dagli orologi ai giornali di trincea. |

Raccolta dei materiali a cura di Antonio Storti Testi a cura di Claudio Gattera Immagini a cura di Francesco Soletti ORARIO: Orario di apertura da maggio a ottobre 2005: Sabato e Domenica dalle 16,00 alle 18,00 Su appuntamento telefonando allo 0445 793 380 oppure inviando una richiesta a:
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. Ingresso libero Il Museo, aperto nel 1999, riunisce in locali adeguatamente allestiti a cura dell'Amministrazione Comunale una nutrita serie di oggetti e materiali d'uso quotidiano (circa 1.200) impiegati dai soldati sul fronte alpino della Prima Guerra Mondiale. Recuperati nei luoghi di battaglia, soprattutto nella zona dell'Adamello e del Pasubio, in più di trent'anni di ricerche dal recoarese Antonio Storti, i manufatti sono stati donati alla Comunità recoarese perchè possano visibilmente testimoniare un'epoca, gli anni della Grande Guerra, che tanto ha inciso nella vita del paese di Recoaro e del suo territorio. I pezzi raccolti nel Museo sono quindi frutto di lunghe e pazienti ricerche sul terreno in cui si combattè la Grande Guerra e non provengono da mercatini o da collezioni private. Solamente alcune foto e qualche oggetto strettamente personale, come una ciocca di capelli della fidanzata, sono stati donati al Museo da un recoarese figlio di un combattente. Gli oggetti esposti offrono una viva testimonianza che permette di conoscere le condizioni in cui si svolgeva la vita quotidiana di migliaia di soldati al fronte: dal vestiario all'alimentazione, dall'igiene personale ai lavori di trincea, dalla difesa individuale ai rari momenti di tranquillità. I manufatti sono ottimamente conservati poichè gran parte di essi è stata recuperata dal ghiaccio in cui sono stati inglobati e protetti per quasi ottant'anni. Alcuni pezzi sono veramente rari e originali, non forniti direttamente dall'esercito ai soldati, ma fabbricati da questi ultimi o acquistati nelle retrovie del fronte. Gli oggetti esposti sono ordinati e classificati all'interno di undici vetrine opportunamente allestite per tipologia e per tematiche. Procedendo in senso orario da sinistra, nella prima esposizione si trovano manufatti che servivano per l'alimentazione: borracce italiane, francesi e inglesi, di legno o smaltate, tazze in ceramica, pentole, stoviglie, un macinino per caffè, coperchi, imbuti, gavette e gavettini, scalda caffè, piatti. |
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Valdagno - Museo delle Macchine Tessili
Localizzazione: I.T.I.S. "V.E. Marzotto" – Via Carducci, 9.
Il Museo delle Macchine Tessili è allestito in una parte dei Laboratori di filatura, preparazione e tessitura dell’Istituto Tecnico Industriale "V. E. Marzotto", prestigiosa istituzione scolastica che per tanti anni rappresentò il più importante punto di riferimento per le aziende tessili del Triveneto. L’esposizione, supportata da pannelli fotografici e schede esplicative, si articola in 4 sezioni e in 2 aree interpretative. Attraverso i grandi pannelli dell’atrio, il visitatore può ripercorrere la storia della città , della "Fabbrica" che per più di un secolo ne ha segnato la vita economica e sociale e della scuola che ha preparato i tecnici. (fonte: Noi Cittadini Valdagno)
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