A malincuore scegliamo di rinunciare al passo e di scendere lungo la valle del Broghl, dove verranno a prenderci delle jeep per portarci a Chitral e da lì a Isamabad. Dobbiamo richiedere un permesso speciale ma, per “Rescue reasons”, ci viene concesso. Questo cambio programma in realtà ci porta a scoprire una valle incantata, ricca di vita, con villaggi di pastori e piante, seguendo il corso di un largo fiume. A pochi chilometri da noi il corridoio di Wakan, una piccola strisciolina di Afganistan voluta dal Regno Unito per prevenire un’invasione russa attraverso la Cina quando il Pakistan era ancor parte dell’India e dell’impero britannico Sono pochissimi gli europei che passano da queste parti e ad un certo punto arriva a controllarci anche una guardia armata. Sarà la prima ma non unica volta e nei pressi di Chitral verremo persino scortati da una pattuglia.
Altre sei sei ore di cammino (che avrebbero dovuto essere due secondo la nostra guida pachistana) e giungiamo alle jeep. Ora dobbiamo salutare i nostri portatori, non senza avergli dato una meritata mancia. Mentre assisto al momento alquanto folcloristico del pagamento sorseggiando la mia prima coca cola di quelle due settimane, per me più buona dello champagne, ho un retrogusto agrodolce in bocca (e non è certo la coca-cola).
La nostra avventura è ormai giunta al termine. Salutiamo i portatori, ormai divenuti compagni di cammino, saliamo su diverse jeep e iniziamo il viaggio, shakerato dai sassi ,che ci porterà a Chitral. Dietro di noi si stende la verdeggiante valle del Broghl, attorno a noi misteriose cime senza nome ricoperte di neve che luccicano alla luce del sole.