Straniero PDF Stampa E-mail
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UN LIBRO IN RETE  (Guanxinet) venerdì 10 settembre 2010 ore 20.30

"Straniero"

Raffaello Cortina editore

Umberto Curi              autore del libro           

Adone Brandalise         Università di Padova                       

Luca Romano                 ricercatore

introduce e coordina

Valeria Sandri

PALAZZO FESTARI - Corso Italia n.63 – Valdagno (VI)

 

 

per informazioni: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.   tel. 0445 406758 fax 0445 408485

in collaborazione con Libreria De Franceschi snc Valdagno (VI) tel 0445 412877


Una riflessione filosofica intorno alla figura dello straniero

per andare oltre la contrapposizione schematica tra rifiuto e accoglienza data dalla politica

 

Chi è lo "straniero"? Perché ci imbarazza e ci interroga? Perché ci spaventa e ci attrae? Possiamo continuare a illuderci che sia davvero "altro" rispetto a noi? Di fronte all'affascinante straordinarietà di questa figura, stiamo sprecando l'occasione per apprezzare la duplicità irriducibile di una presenza con la quale ognuno di noi sarà chiamato a confrontarsi.

La nozione di "straniero" è l'oggetto dell'analisi storica e teorica svolta da Umberto Curi: dalla sua formulazione nel contesto dell'antichità classica fino agli esiti più rilevanti della ricerca contemporanea, tra Freud e Derrida.

Il termine greco generalmente tradotto con “straniero” è xenos. Esso però compendia in sé tutte le figure dell’alterità: straniero, strano, spaesato, ospite. Il termine xenos designa al tempo stesso sia lo straniero che l’ospite, senza che ci sia la possibilità di distinguere nettamente quale di questi due significati prevalga sull’altro. Chi si presenta come straniero è immediatamente anche ospite, non come conseguenza di una scelta facoltativa dettata dal buonismo, ma come effetto di qualcosa che non sta in noi accettare o respingere, in quanto determinato da ciò che egli è nella sua natura.

Lo statuto dello xenos ricalca quello dell’Unheimliche, così profondamente studiato da Freud. Il termine Unheimliche è semanticamente complesso perché significa ciò che non sta in casa, ciò che è estraneo ai nostri affetti ma allo stesso tempo ciò che è “perturbante”, qualcosa altro da noi, qualcosa che viene dal di fuori dal nostro ambito, che ci è estraneo, ma che noi percepiamo come comunque appartenente alla nostra realtà. Perturbante è quel moto dell’animo che proviamo quando ci rendiamo conto che la dimensione del vicino coincide in realtà con quella del lontano. Ci produce estraneazione e ci turba perché coincide con uno straniero che è già dentro di noi, che fa parte di noi. Siamo stranieri a noi stessi, identici a noi stessi, xenos a noi stessi

In quanto figura dell’alterità, lo straniero è necessario all’affermazione della mia identità: lo straniero è colui che mi fa dono della mia identità, proprio perché si presenta in tutta la sua irriducibile alterità e perché viene percepito come in grado di minacciare la mia stessa identità. Solo avvicinandosi agli altri, a ciò che ci appare diverso possiamo costruire il nostro io e la nostra identità.

Per questo è importante non confondersi con gli altri, ma avvicinarsi a loro. L’integrazione non deve essere vista come la cancellazione, ma come l’esaltazione delle differenze.

 

Umberto Curi, docente di Storia della Filosofia e direttore del Centro Interdipartimentale di Storia e Filosofia delle scienze dell’Università di Padova, è uno tra i pensatori più rilevanti del panorama filosofico attuale. Tra le sue pubblicazioni più recenti Meglio non essere nati. La condizione umana tra Eschilo e Nietzsche (2008), Miti d’amore (2009) e Pensare con la propria testa (2009). Parteciperanno alla serata Adone Brandalise, docente di Teoria della letteratura alla Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Padova, e Luca Romano, dottore di ricerca in Filosofia all’Università di Padova. La serata sarà introdotta e coordinata da Valeria Sandri, del network Guanxinet, docente di materie letterarie, latino e greco al Liceo Classico “Gian Giorgio Trissino” di Valdagno.