(Antonio Boscato) Quando si inaugurò il 7 settembre 1956 il nuovo teatro parrocchiale Super, sorto accanto al vecchio oratorio Pio X, io avevo 13 anni frequentavo la seconda media e posso dire che noi, ragazzini alle elementari, tenuti ben lontani dagli altri cinema cittadini (Rivoli e Dante - poi Corallo) i pomeriggi domenicali dopo il catechismo spesso li passavamo al cinema teatro parrocchiale “Utile Dulci” (quanti siamo rimasti ormai che possono dire di aver fatto quella esperienza?).
Comunemente era conosciuto come “cinema dei Preti”, ma non era l’unico: cinema parrocchiali ne esistevano anche a Novale, a san Quirico, Maglio di Sopra.
Il suo nome un po’ criptico discende da un verso dell’opera Ars Poetica di Orazio che si traduce “raggiunge la perfezione chi sa unire l’utile al dilettevole”.
Tuttavia circa la storia di questo teatro ho trovato precise notizie nella pubblicazione “La Città e il suo Teatro” edita nel 2006 in occasione della celebrazione del cinquantenario di vita del teatro Super a cura di Luigi Centomo e Vittorio Visonà autori del testo qui di seguito riportato.
“Il cinema teatro che segnò la storia dello spettacolo valdagnese nella prima metà del XX secolo cessò della sua attività passando il testimone al Super la nuovissima struttura che fu inaugurata il 7 settembre 1956.
La sala Utile Dulci era situato in via don Bosco a ridosso della canonica del Duomo di San Clemente. L'edificio fu progettato dall'ingegner Ferruccio Chemello di Vicenza che fu anche progettista dell'ossario del Pasubio sito sul colle Bellavista a memoria del figlio tenente degli alpini caduto sull’Ortigara in cui riposano i resti di oltre 11.000 soldati.
Da notare inoltre che l’ingegner Chemello progettò anche la chiesa di San Quirico che fu realizzata solo per la parte seminterrata e, da sottolineare la coincidenza, il progetto fu ripreso dall’Ing. Paolo Zaupa come avvenne nel 1954 con il teatro Super. I lavori di costruzione iniziarono nel 1918 e si protrassero fino al 1922 impegnando una spesa complessiva di 53.998 lire.
L'Utile Dulci aveva la forma di un esagono irregolare. La galleria era concava verso il palco e occupava i tre lati minori. Il quarto lato aveva quattro finestre. La galleria era sorretta da due colonnine in stile liberty.
I muri vicini al palco erano costituiti da due pilastrini incassati e con capitelli decorati. Le otto finestre presentavano un arco tutto sesto e le scene decorate con stucchi in stile liberty. Aveva una capacità di 400 posti e per tutta la durata del suo esercizio furono messi in scena spettacoli cinematografici, burattini accademie parrocchiali, concerti e commedie.
Fino al 18 febbraio 1941 l'uso dell’Utile Dulci fu gestito da Don Umberto Tessaro cappellano militare nella prima guerra mondiale e poi cappellano dell'ospedale San Lorenzo. Quando passò la mano a monsignor Giuseppe Zaffonato, lasciò un attivo di cassa di 3798 lire. Nel 1958, dopo aver cessato l’attività fu alienato alla ditta Ronconi che la impiegò come esposizione di mobili. Il ricavato della vendita servì a finanziare i lavori di completamento del teatro Super. L'edificio, infine, è diventato sede di una filiale della Banca San Giorgio.