Ritornato in patria si dedica a coloro che sono in difficoltà a causa del conflitto e collabora con don Carlo Gnocchi per raccogliere fondi da destinare ai bambini vittime della guerra.
Il 15 settembre del 1954, festa della Madonna Addolorata, porta per la prima volta in solenne processione in un paese nei pressi di Udine l’icona raccolta in Russia; incomincia così la devozione dell’immagine sacra che la gente da subito chiama Madonna del Don. In tempi di guerra fredda nasce l’idea di una Peregrinatio Mariae che padre Policarpo chiamerà “crociata dell’amore e del perdono”; dal 1954 al 1966 la Madonna del Don viene portata in processione in 80 città e paesi dalla Lombardia al Friuli, dal Veneto all’Umbria. Dal 1966 l’icona è custodita nella chiesa dei frati Cappuccini a Mestre, meta ogni anno del pellegrinaggio delle sezioni dell’Associazione Nazionale Alpini.
Lasciata Mestre padre Policarpo continua la sua missione di uomo di chiesa e presta servizio per sei anni a Schio e negli ospedali di Venezia e Belluno e fino al 1981 nel sanatorio di Saccasessola.
Muore il 5 ottobre 1989 nel convento di Conegliano. Riposa nel cimitero di Montecchio Maggiore (VI)
Bibliografia:
F. RASIA, Padre Policarpo Crosara da Valdagno. Un cappellano militare sul fronte russo e la Madonna del Don, Tipo-lito F.lli Danzo, Valdagno, 2007
Primissima Valdagno accolse gli alpini d’Italia, a cura di Franco Rasia, ANA Sez. di Valdagno, Cornedo (VI), 2009, p. 71.