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Ecco la « Molonara! ». No, è un'osteria tetra, fumosa, angusta. Avanti! A Cornedo sosta da « Traca ». Altra bella osteria dentro un recinto di cancellata. Ironia del caso proprio dove si ferma il tram!
Sí rimettono in strada, l'allegria aumenta, nessuno è stanco. In quei tempi il camminare era molto usato. Erano comuni le gite a piedi domenicali fino a Castelgomberto, salendo e scendendo i poggi solatii di Cereda, e tornare, sempre a piedi, per lo stradone provinciale; naturalmente con le relative fermate nei « capitei » senza santi. L'allegria e la compagnia fanno più breve la strada.

Si conclude con l'adagio di « Tutto il mal non vien per nocere », senza l'incidente del « repeton » non si sarebbe passata una serata migliore.
I lazzi, le burle, le chiamate s'intrecciano nell'oscurità, nutrite dal « gotin » bevuto.

Tra il lusco e il brusco, tra il tí vedo e non ti vedo, qualche coppia, con gli occhi spasimanti, si saranno leccati qualche bacio. Pazienza! C'è tanto posto fuori da starci anche questi. Si crede, però, con giudizio certo, che più in là non siano andati. Le donne; allora, erano stupidamente oneste. E intanto:
 «Tu, tu el tranvai
La Gondola, el vapore
Tutte figlio Cose ormai
Che han perso OGNI valore.
La ferovia xe Rota
palanche no nè GHI,
Più chi no ga Bessi
GHE Loca farla una torta! ».

E arrivano uno Valdagno. In un battibaleno si sparge la sensazionale notizia «el tran de andà for de strada! ». Robe da Campana martelo!
questa è una storiella del tram rifatta da tempi vissuti, lontani e felici.