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ovvero per una Piana di... tessere

 

Di Anonymus Valdanensis

 

 Fino alle elezioni comunali del 1995 il sindaco non era eletto direttamente dai cittadini ma il partito che vinceva le elezioni indicava il sindaco, spesso dopo contrasti e tensioni interne delle correnti. Di conseguenza nella campagna elettorale. era molto importante la figura del raccoglitore di consensi di una zona, di una contrada o di una categoria e il suo peso dipendeva dalla capacità di fare pesare un cosiddetto "pacchetto di tessere" .
Qui una divertente satira, evidentemente un po' forzata, del clima e dei giochi che si vivevano in quegli anni di campagna elettorale. Fino a dovve si può fare un confronto con le nostre più recenti?

 Politico Mio caro Villico, come va la stagione e quali prodotti terragni tu ti compiaci far fruttare?

Villico Così così, Illustrissimo, viviamo alla giornata ringraziando il buon Dio dei suoi doni. Ma ditemi voi piuttosto, dotto signore, un mio cugino che abita nella città di Vallefiorita mi narra che voi siete un "assessore in quella città. Ora abbiate la compiacenza di ragguaglirarmi su cosa sia un ”assessore" .

P. Sei male informato buon uomo, io non sono assessore ma un più modesto consigliere comunale e mi occupo di consigliare adeguatamente la Giunta municipale sull'amministrare i cittadini e le loro sostanze in quel di Vallefiorita.

V. Ciò in modo particolare mi intimorisce. Sicché voi sareste uno di quegli importanti personaggi denominati e conosciuti come "politici". Ora illustratemi alquanto come si diventa consiglieri comunali e che cosa vi spinge ad entrare in questa augusta confraternita.

P. Devi ordunque sapere che fin da pulzello assiduamente ammirai cotali che sedevano su alti scranni e, come i capi delle 12 tribù di Israele, ripartivano con equità benefici ed onori. Tanto che me ne venne come un pensiero fisso: "se questi e quest'altri, perché non anch'io?"

V. Insomma Illustrissimo fu il desiderio di potenza e di gloria che vi spinse. Ma a queste nobili cause si aggiunse anche il desiderio di guadagno?


P. Giammai, villico dall'animo meschino e tutto proteso ai beni materiali! Devi sapere che io non prendo neppure un baiocco per quello che è un gratuito servizio a favore della Comunità.

V. Capisco Illustrissimo, ma spiegatemi una cosa: sempre il mio buon cugino di Vallefiorita che, siccome scrive sulla Gazzetta locale, gode dei favori e delle confidenze dei potenti, mi racconta che cotali elette persone, chiamate al sacrificio del gratuito servizio a favore della comunità, nei ludi elettorali lottano allo stremo, e talvolta persino con spargimento di sangue, l'una contro l'altra armata, per strapparsi quell'esiguo numero di preferenze che danno accesso all'agognata e ambita stanza, cosiddetta dei bottoni. Perché tanta sofferenza e tanto sudore? Tutti siamo chiamati a servire i fratelli, come dice il nostro prevosto, eppure per l'assistenza ai malati o il soccorrere alle vedove e agli orfani non colgo tanto ammirevole fervore.

P. Certo siamo  trascinati  e ci compensa l'ammirazione che essi hanno verso di noi, le lodi che si tessono quotidianamente e la considerazione sociale che gode la nostra confraternita.

B capisco, illustrissimo, ma spiegatemi meglio. Io credeva che fosse la giunta a decidere ciò che è bene per i cittadini, ora apprendo invece che anche il semplice consigliere gode di un reale potere, potendosi opporre ogniqualvolta la giunta, non certo per malizia ma per quella umana de fattibilità che tutti ci avvolge, possa non tenere in debito conto l'equità.

V. Ma voi, membri della maggioranza, cui compete l'onore e l'onere del governo di Vallefiorita, prima di sedere in pubblica assise concorderete quali scelte convengasi operare, sicché poi apparirete come un cuor solo e un'anima sola, quale solida roccia contro la volondistruttiva delle minoranze.

P.  No, anima candida e ingenua, non è necessario che si arrivi a questo. Con somma raffinatezza abbiamo eletto i migliori tra noi che, ovviamente essendo i migliori, non possono che essere molto pochi, e ad essi abbiamo deputato l'incarico di discernere, scegliere e operare; per noi abbiamo riservato la nobilissima funzione dell'adesione. Il tuo buon pievano ti avrà ampiamente  insegnato che l'obbedienza è una grande virtù. E noi viviamo in religioso spirito di obbedienza ai capi che la provvidenza ci ha assegnato.


VCiò Illustrissimo mi sconcerta un pò, ma io sono illetterato, mentre voi persona dotta e saggia. Or dunque spiegatemi un'ultima cosa: come si fa a riconoscere i migliori. ad individuare i capi?

P. l sistemi. buon uomo. sono più d'uno.Noi in Vallefiorita abbiamo un sistema che ti vorrò esporre, anche se non so se la tua zotica testa possa afferrarne il profondo significato. Intanto Capi non si nasce ma lo si diventa. Io non sono ancora un Capo ma per diventarlo devo anzitutto da buon vassallo promettere fedeltà ed obbedienza al mio signor Capo. Come tributo vassallatico sono tenuto a versargli periodicamente una data quantità di tessere. Egli, quando e se trasmigrerà a più elevati empirei, forse mi cederà il suo scranno.

V. Comincio a capire, ma vogliate spiegarmi gentile signore: che cos'è una tessera?

P. Spiegherotelo con una immagine che ben si addice al tuo animo semplice e alla tua limitata intelligenza. Tu con cosa fai crescere i frutti della terra? Con le sementi, rispondi, e poi abbeverando le piantine. Ebbene le tessere sono le sementi e l'acqua che danno sostentamento all'arboscello del potere perché diventi pianta rigogliosa.

A Vallefiorita abbiamo prodotto un allevamento di tessere, in una frazione posta su un pianoro. Ne abbiamo a disposizione una grande quantità utilizzando tutti gli uomini vigorosi, le donne operose, i vecchi saggi, gli impetuosi giovani e le trepide donzelle.

Si è tentato, e con ottimi risultati a dir la verità, di utilizzare anche gatti, cani e pollame vario. Forse tenteremo di tesserare in questa piana anche le piante. A dir la verità altri tentativi di impianto di allevamento tessere in Vallefiorita sono stati realizzati, ma nessuno ha dato tessere doc come quelle ubicate in quella piana che ti dicevo, la cui produzione assomma al 20 % del totale del contado. Il loro prosperare è dovuto forse al clima, alla natura del terreno o anche alle amorevoli cure dell'allevatore.

V. Capisco un pò di più. Grazie consigliere per la vostra disponibilità a parlare con uno zoticone come me, però qualcosa mi pare di aver capito, tanto che Vi auguro di diventare presto assessore.

P. Grazie a te buon villico e che la benevolenza del capo ti accompagni sempre e ovunque.

´(fonte Appunti 1/1989)