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Fu protagonista in combattimenti contro i nazifascisti sull’altopiano di Asiago. Combatté poi sull’Appennino tosco-emiliano tra le fila della brigata “Matteotti”.

Tra il 4 e 5 ottobre 1944 guidò i matteottini nella battaglia per liberare Porretta Terme e consegnò l'importante centro montano alle truppe americane della 5a armata. Il 12 dicembre 1944, dopo avere occupato una postazione tedesca a Corona, a ovest di Monte Belvedere, i matteottini furono contrattaccati. Mentre copriva i suoi uomini, che si ritiravano combattendo, fu falciato da una raffica di mitraglia. Nella notte nevicò e il corpo fu recuperato solo nella primavera successiva, quando i matteottini occuparono definitivamente la zona. La sua salma fu trovata minata. Su proposta del comando militare americano, alla sua memoria è stata conferita la medaglia d'oro al valor militare.

Lo scrittore Luigi Meneghello – che fu suo partigiano in Veneto – ha scritto che «senza di lui non avevamo veramente senso, eravamo solo un gruppo di studenti alla macchia, scrupolosi e malcontenti; con lui diventammo tutta un’altra cosa. Per quest’uomo passava la sola tradizione alla quale si poteva senza arrossire dare il nome di italiana; Antonio era “un italiano” in un senso in cui nessun altro nostro conoscente lo era; stando vicini a lui ci sentivamo entrare anche noi in questa tradizione».

Ricordi particolarmente significativi sono contenuti nei libri di Luigi Meneghello “I piccoli maestri”, pubblicato nel 1964 e da cui nel 1998 venne tratto l’omonimo film diretto da Daniele Luchetti, e “Fiori italiani”, pubblicato nel 1976; nel libro di Antonio Trentin “Antonio Giuriolo, un maestro sconosciuto”, pubblicato nel 1984, e nel volume di Renato Camurri “Antonio Giuriolo e il partito della democrazia”, pubblicato nel 2008.

 

Riconosciuto partigiano dal 9 settembre 1943 al 12 dicembre 1944. Il suo nome è stato dato a una sezione del PSI di Bologna; ad una strada di Bologna ed a una di Molinella. Nel vicentino, oltre che nella città natale di Arzignano che gli ha dedicato un istituto scolastico, è ricordato a Vicenza, con una scuola media e una via del centro, e sull’Alpe di Campogrosso con una lapide in prossimità del rifugio che porta il suo nome, anche se in realtà non vi è più traccia nemmeno nella pagina del sito ufficiale del rifugio, e questo rammarica. La scorsa estate il CAI di Vicenza ha inaugurato il “Cammino Giuriolo”, un percorso di 80 km che unisce l’altopiano di Asiago con le Piccole Dolomiti, e che ripercorre l’ipotetico tragitto compito dal Capitano Toni per sfuggire al rastrellamento di malga Fossetta.