Il suo apostolato della parola nella predicazione si svolse anche in alcune parrocchie romane. Nel frattempo egli si occupa anche di scuola, quasi tutti i giorni feriali, dalle 8 alle ore 12, con altri sacerdoti, insegna della scuola parrocchiale, una specie scuola media, che fino a 1962 non era obbligatoria è quindi non era presente in tutti comuni, e nella quale egli insegnava matematica, storia, geografia, latino. Una vita sacerdotale intensissima e aperta a tutte le dimensioni pastorali fu pertanto quella di don Alfonso nei suoi primi anni di ministero.
Il 20 gennaio 1956 don Alfonso lascia i suoi giovani di Malo e approda a Maglio di Sopra, una frazione a nord di Valdagno, per aiutare il parroco anziano a cui succederà nella guida della parrocchia nel 1963 un anno dopo la morte del suo predecessore e lì rimane fino alla sua morte l’11 marzo 2000 per un arco di 44 anni.
A Maglio di Sopra si concretizza la sua seconda grande iniziativa: egli realizza un grande e importante centro di formazione professionale. Va tenuto presente che, negli anni precedenti al miracolo economico, molte iniziative a servizio di avviamento e di preparazione alla professione operaia e specializzata erano promosse dalla Pontificia Opera di Assistenza (POA) in molte parrocchie dell’Italia. A Maglio iniziative di tal genere erano state avviate dal cappellano precedente con due corsi di preparazione al lavoro di addetti al settore meccanico.
Don Alfonso non solo continua l’attività ma la incentiva, la ingrandisce, la rende un punto di riferimento importante non solo per la Valle dell’Agno ma per tutto l’Alto Vicentino facendola sfociare nel Centro di Formazione Professionale riconosciuto come ente morale del presidente Repubblica nel 1969. Il centro andò acquisendo sempre nuove qualifiche: meccanici generici, tornitori meccanici, elettricisti, falegnami, uscirono sempre ben preparati e subito ricercati dalle aziende del territorio. Più tardi, sotto la spinta delle innovazioni in campo industriale, furono avviati corsi di servizi di segreteria per le ragazze ed elettronica industriale e informatica.
Ma se i successi non mancheranno in seguito, i primi anni, dal 1956 al 1960, sono molto duri in quanto mancano del tutto le attrezzature e le macchine; queste arrivano in donazione in seguito alle pressanti “elemosine” chieste da don Alfonso alle grandi ditte di Torino (Fiat e Lancia) e di Milano (Grundig, Philips), in occasione del rinnovo del macchinario da parte di queste.
Un prete antico e allo stesso moderno don Alfonso Zecchin
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